Sempre più in voga è un termine relativamente recente: Greenwashing, detto anche ambientalismo di facciata.
Può essere successo anche a te di aver ritenuto un’azienda particolarmente responsabile sotto il profilo della sostenibilità ambientale per il solo fatto di aver ricevuto una borraccia in alluminio come gadget aziendale, scoprendo poi gli inesistenti o addirittura scarsi tentativi della stessa impresa di ridurre l’uso della plastica nel proprio ciclo produttivo. O ancora, di considerare più “ecologico” un prodotto perché confezionato in un packaging verde e arricchito dai cosiddetti green claims, come “amico della natura” o “rispettoso dell’ambiente”.
La Commissione europea definisce il Greenwashing come l’“appropriazione indebita di virtù ambientaliste finalizzata alla creazione di un’immagine verde”. Ma cosa si intende esattamente? E, soprattutto, come è tutelato il consumatore da questa pratica sempre più in uso?
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