Da diversi anni, nel tentativo di adottare pratiche commerciali più sostenibili e ridurre l’impatto ambientale, hanno iniziato a far parte del ciclo produttivo di diverse aziende, in molte parti del mondo, le bioplastiche. Con il termine “bioplastica” si intende un materiale polimerico con proprietà simili alle plastiche “tradizionali”, ma differenti per derivazione, biodegradabilità e compostabilità; il più delle volte infatti la loro derivazione è di tipo vegetale (da mais, patate, canna da zucchero, o anche da fonti non commestibili come alghe o rifiuti agricoli e forestali) e questo apporta un minore impatto ambientale rispetto a quello delle plastiche tradizionali.
Nell’articolo di oggi andiamo a vedere insieme quali sono nello specifico i vantaggi (e anche gli eventuali svantaggi) che l’utilizzo di questi materiali comporta, sia nell’ottica della tutela ambientale che del consumatore.
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Eco-bio turismo: le strutture Ecolabel
Nel 2003, quando la Commissione Europea ha esteso l’applicabilità del marchio comunitario di qualità ecologica ai servizi di ricettività turistica, è nato l’Ecolabel per il turismo. Una certificazione assegnata ad alberghi, bed & breakfast, rifugi ed altre strutture ricettive che si distinguono per il loro impegno ambientale, riducendo il consumo di risorse naturali ed, in generale, gli sprechi energetici.
Per ottenere la concessione del marchio, ciascuna struttura deve soddisfare tutta una serie di criteri obbligatori, ad esempio: Continua a leggere
La moda che fa bene all’ambiente e alla salute
Tessuti biodegradabili, filati misti, materiali di riciclo, coloranti naturali: chi l’ha detto che sono solo per chi ama lo stile sportivo, casual e informale?
Sono sempre di più, invece, le case di moda e gli stilisti impegnati sul fronte ambientale che propongono abiti, scarpe ed accessori eleganti e di tendenza realizzati con tessuti naturali. Insomma, sta prendendo piede la c.d. moda eco-chic.
L’ecologia applicata al tessile significa: Continua a leggere
Se navigare inquina, bisogna cambiare rotta
Siti internet, social network, forum, blog, motori di ricerca, googlemap, youtube sono solo una piccola parte di ciò che offre la rete, la più grande piattaforma di comunicazione di tutti i tempi.
Notizie, curiosità, musica, foto, video, ormai navigando si trova di tutto: lo “zapping online” è diventato uno dei nostri passatempi preferiti.
La continuità della connessione ad un prezzo fisso al mese insieme con l’immediatezza e la rapidità della tecnologia, determinano un ottimo rapporto qualità-prezzo del servizio, ma non ci fanno percepire quali sono i costi reali della navigazione, specialmente in termini di emissioni di Co2.
Googlare, ovvero effettuare una ricerca di notizie o informazioni sui motori di ricerca e in particolare su Google, è ormai diventata una parola di uso comune (vedi il Wikidizionario, appunto), ma soprattutto l’attività quotidiana di milioni di utenti della rete.
Eppure, per ogni singola ricerca vengono emessi 0,2 grammi di Co2 (questa la quantità dichiarata ufficialmente da Google stessa). Si stima che l’inquinamento ambientale di 10 mila ricerche sia lo stesso di quello prodotto da un viaggio di 8 km in auto, mentre 5 mila ricerche equivalgono ad un carico di lavastoviglie. Continua a leggere
Acquisti hi-tech, ma “green”
I prodotti hi-tech sono nel mirino di molti consumatori italiani che non possono ormai più rinunciare alla tecnologia e puntano a fare “affari hi-tech” acquistando console e accessori Wii o Xbox, smartphone, iPad e iPhone.
La tecnologia, però, costa non soltanto in termini monetari (teniamo presente che il potere di acquisto delle famiglie continua a ridursi di giorno in giorno) ma anche dal punto di vista ecologico e ambientale.
È proprio per questo motivo che il prezzo non dovrebbe costituire l’unico criterio per la scelta del prodotto tecnologico migliore. Sarebbe meglio acquistare articoli fabbricati dalle aziende di elettronica più rispettose dell’ambiente. Continua a leggere
Acido citrico: ecologico ed efficace
Avete mai pensato di utilizzare l’acido citrico al posto dell’ammorbidente o del brillantante per la lavastoviglie? L’acido citrico è un composto chimico che si trova in natura in moltissimi tipi di frutta, e soprattutto nel limone e nell’arancio.
Viene sintetizzato anche in laboratorio e si trova in commercio sotto forma di polvere; viene venduto già confezionato nelle farmacie o nei negozi di prodotti ecologici, oppure a peso e a un prezzo più economico nelle drogherie “di una volta” . Continua a leggere