E’ notizia di questi ultimi giorni la raccomandazione del governo francese a tutte le donne di rimuovere, con costo a carico dello stato, le protesi prodotte dalla società francese Poly Implant Prosthese (PIP), in quanto fragili e soggette a rotture.
E in Italia come bisogna comportarsi?
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Etichette alimentari incomprensibili? L’Ue dice basta!
Tutti conoscono l’importanza dei valori nutrizionali e degli ingredienti contenuti nei prodotti alimentari, specialmente nei cibi confezionati e industriali, ma quanti ne riescono a comprendere il significato per una scelta davvero consapevole? Quanti sono soddisfatti delle informazioni e delle spiegazioni che trovano sulle etichette? Solo un italiano su due!
Tanti, invece, ritengono che le indicazioni non siamo sempre veritiere e che la loro finalità sia più pubblicitaria che di informazione del consumatore.
Alle volte, poi, i caratteri delle diciture sono talmente piccoli che non bastano gli occhiali, ci vorrebbe la lente di ingrandimento.
Fortunatamente le diciture incomprensibili hanno i giorni (o i mesi) contati: il 22 novembre scorso è stato pubblicato il Regolamento europeo sulle etichette alimentari che introduce nuove regole all’insegna della tutela della salute e degli interessi in generale dei consumatori.
Obiettivi della nuova normativa comunitaria sono: informazione, trasparenza, chiarezza, tracciabilità e non ingannevolezza.
Ecco alcune delle principali novità: Continua a leggere
Occhio agli additivi negli alimenti e bevande
Gli additivi servono per rendere più appetibile il prodotto da vari punti di vista, ma non sempre sono utili per la nostra salute: alcuni possono essere infatti nocivi, soprattutto se assunti in grandi quantità (magari perchè presenti in molti cibi consumati in un giorno), altri sono innocui, ma tutti sono piuttosto inutili dal punto di vista nutrizionale.
Spesso gli additivi vengono indicati in etichetta con un numero a tre cifre preceduto dalla lettera E (indicativa del fatto che sono consentiti nei Paesi dell’UE). Altre volte, invece, viene scritto per esteso il loro “nome scientifico”, che li “camuffa” meglio tra i vari ingredienti.
Facciamo qualche esempio…
Servizi sanitari e customer satisfaction
Nel quadro delle iniziative di miglioramento della sanità pubblica e privata assumono particolare rilevanza i sondaggi (es. questionari cartacei, online o telefonici) per verificare la customer satisfaction degli assistiti, cioè per verificare come viene percepita dagli utenti la qualità dei servizi sanitari offerti.
La partecipazione ai sondaggi è facoltativa, tuttavia è necessaria la collaborazione e disponibilità di tutti i pazienti interpellati per raggiungere lo scopo di migliorare e modellare i servizi sui loro bisogni e aspettative.
Le rilevazioni dovrebbero riguardare esclusivamente i fattori qualitativi dei servizi sanitari, in particolare gli aspetti relativi ai tempi del servizio, alla semplicità delle procedure, alle informazioni ricevute sul trattamento sanitario erogato, all’orientamento e all’accoglienza, al comfort della struttura, alle relazioni sociali e umane.
Tuttavia, può capitare che i questionari contengano alcune domande volte ad acquisire informazioni indicatrici di particolari condizioni di salute dell’interessato, come la denominazione del reparto, il tipo di prestazione fruita (es. ricovero, intervento chirurgico, esami diagnostici, vaccinazione) oppure la specialità medica cui afferisce la prestazione (es. cardiologia, neurologia, ginecologia, ostetricia, ecc.) o ancora l’eventuale fornitura di particolari ausili (es. protesi, cateteri, plantari, ecc.). Si tratta di informazioni rivelatrici dello stato di salute degli utenti che costituiscono veri e propri dati sensibili meritevoli di particolare protezione e tutela, il cui trattamento è consentito soltanto se strettamente indispensabile al conseguimento degli obiettivi dell’indagine.
A tal proposito il Garante della Privacy ha predisposto apposite Linee guida (pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 120 del 25 maggio 2011) cui devono attenersi tutti gli organismi sanitari che svolgono indagini sulla customer satisfacion.
Eccone alcune. Continua a leggere
A A Abbronzatissimi: consigli per un colorito sano
Chi parte per le vacanze, sia al mare che in montagna, ha sempre il desiderio di tornare abbronzato.
Ma per ottenere un colorito vivace e sano, evitando scottature, è necessario imparare a proteggersi.
Esistono filtri solari di ogni tipo, gradazione e consistenza, l’importante è usarli correttamente e senza troppa parsimonia. Lo strato di crema deve essere sottile ma uniforme ed in quantità sufficiente a proteggere la pelle. L’applicazione, poi, va ripetuta dopo il bagno (anche se il prodotto è resistente all’acqua) e, comunque, almeno ogni due ore.
La gamma di creme protettive è molto ampia: ce n’è per tutti i fenotipi e fototipi di pelle. Perciò l’acquisto non deve essere casuale, ma ponderato, meglio se consigliato dal medico.
Oltre ai tradizionali oli e creme, esistono solari in formato stick, spray e gel, più pratici e meno unti. Continua a leggere
La privacy dei pazienti
I dati sensibili sulla salute delle persone sono meritevoli di particolare protezione e tutela.
Per questo motivo il Garante della Privacy, schierato dalla parte del paziente, ha predisposto un vedemecum per tutti coloro che ricevono cure mediche e prestazioni sanitarie o che, comunque, entrano in contatto con gli operatori del settore, compresi i farmacisti.
L’opuscolo “Dalla parte del paziente. Privacy: le domande più frequenti” contiene, infatti, indicazioni ed informazioni utili sulla tutela della riservatezza e della dignità dei pazienti, ed è scaricabile in formato pdf direttamente dal sito dell’Autorità Garante.
Sette capitoletti scritti in modo semplice e chiaro, seguiti da un piccolo glossario che chiarisce il significato di alcuni termini utilizzati (es. dato sensibile, fascicolo sanitario elettronico, ecc.).
Ecco alcune delle regole contenute nell’opuscolo. Continua a leggere
Body scanner in Europa dal 2013
I body scanner sono già una realtà negli Usa, ma dal 2013 lo saranno anche in Europa.
Si tratta di apparecchiature che utilizzano radiazioni che oltrepassano i vestiti dei passeggeri, ma vengono riflesse dal loro corpo e dagli altri oggetti su di esso presenti (es. piercing, gioielli, ecc.).
Il Parlamento Europeo ha dato il via libera all’introduzione dei body scanner negli aeroporti comunitari, ma a determinate condizioni e con alcune differenze rispetto a quelli americani che, di fatto, “denudano” i passeggeri.
Inoltre, l’ultima parola sarà lasciata ai singoli Stati membri che potranno scegliere se imporne l’installazione o meno.
Alcuni Paesi, come la Gran Bretagna, li hanno già introdotti nei loro principali scali, mentre altri, come l’Italia, li hanno installati in via ancora sperimentale.
Garantire la sicurezza negli aeroporti è assolutamente necessario, ma senza violare due diritti fondamentali: la salute e la privacy. Continua a leggere