Occhio agli additivi negli alimenti e bevande


Gli additivi  servono per rendere più appetibile il prodotto da vari punti di vista, ma non sempre sono utili per la nostra salute: alcuni possono essere infatti nocivi, soprattutto se assunti in grandi quantità (magari perchè presenti in molti cibi consumati in un giorno), altri sono innocui, ma tutti sono piuttosto inutili dal punto di vista nutrizionale.

Spesso gli additivi vengono indicati in etichetta con un numero a tre cifre preceduto dalla lettera E (indicativa del fatto che sono consentiti nei Paesi dell’UE). Altre volte, invece, viene scritto per esteso il loro “nome scientifico”, che li “camuffa” meglio tra i vari ingredienti.
Facciamo qualche esempio…

I coloranti (E 100-180) e i conservanti (E 200-285), lo dicono le parole stesse, servono a ravvivare il colore degli alimenti e a rallentare il processo di deterioramento, ma possono provocare reazioni allergiche, specialmente nei soggetti più sensibili. Quelli più utilizzati per la carne sono i nitrati, per gli insaccati cotti, invece, i polifosfati.
Anche gli antiossidanti e i correttori di acidità (E 300-385) servono a prolungare la conservazione dei cibi e a mantenerne il gusto. In genere non sono tossici, ma possono avere effetti lassativi (es. lecitina di soia, acido L-ascorbico).
Per mantenere la consistenza degli alimenti, funzione che andrebbe svolta dalle uova, si utilizzano gli emulsionanti e gli addensanti (E 400-495). Nei dolci secchi e confezionati si trovano, ad esempio, i mono e digliceridi degli acidi grassi.
Per intensificare e modificare il gusto degli alimenti, mascherando l’assenza di ingredienti freschi e genuini, vengono utilizzati gli esaltatori di sapidità (E 620-640).

Ricordatevi che:
Più il prodotto è trasformato/elaborato, maggiore è la presenza di additivi. Meglio, quindi, ridurre il consumo di: piatti pronti o precotti, minestre già pronte, salumi confezionati (specialmente quelli affumicati), prodotti di pasticceria, gelati, bibite varie.
Ci sono prodotti che per legge non possono contenere additivi. Ecco l’elenco: latte, panna, caffè, acqua, olio d’oliva, burro, miele, zucchero, legumi, pasta secca, yogurt bianco, frutta e verdura fresca.
– Infine i coloranti sono vietati in questi prodotti: pane, farina, uova, vino, succhi di frutta, marmellate, conserve di pomodori, frutta e verdura conservate, disidratate o trasformate.

Proprio ieri è stato pubblicato il Regolamento UE sull’etichettatura. Tra le novità introdotte dalla normativa europea vi è l’obbligo di informazione specifica della presenza di sostanze che possono provocare allergie o intolleranze. Tali sostanze, infatti, dovranno essere messe in evidenza, magari utilizzando colori diversi e caratteri più grandi.

Leggi anche: “Coloranti: quando si mangia con gli occhi”

2 risposte a “Occhio agli additivi negli alimenti e bevande

  1. E’ vero che molto spesso “si mangia con gli occhi” e per questo i coloranti servono per rendere alcune bevande più appetibili. Però se un’azienda avesse il coraggio di andare contro corrente e lasciare le bevande con il loro colore naturale sarebbe davvero originale e potrebbe fare di questa iniziativa un’ottima propaganda…. chissà!

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