Disservizi nei villaggi vacanze? Si può chiedere il danno da vacanza rovinata

L’estate si avvicina, è tempo di prenotare le vacanze.
Ogni anno sono molti gli italiani che scelgono di passare le ferie nei villaggi turistici. È la formula preferita dalle famiglie con bambini piccoli grazie alla varietà di servizi offerti in aggiunta al semplice vitto-alloggio delle strutture alberghiere.
Dalla spiaggia attrezzata al miniclub per bambini, dalla piscina ai campi da tennis e tutto ciò che è servizio di animazione sono tutti “extra” che caratterizzano spesso l’offerta turistica dei villaggi vacanze e che, se non vengono garantiti e forniti in maniera adeguata, possono dare luogo a risarcimenti per danni da vacanza rovinata.

La Corte di Cassazione ha di recente chiarito, con la sentenza n. 3256 del 2 marzo 2012, che tali servizi non possono considerarsi “mere facilitazioni accessorie al soggiorno”, bensì dei veri e propri servizi turistici strumentali ed essenziali per la realizzazione dello scopo vacanziero del turista. Continua a leggere



IVA sulla tassa per i rifiuti: si può chiedere il rimborso!

Dal 1999 molti comuni hanno sostituito la TARSU (tassa smaltimento rifiuti solidi urbani) con la TIA (tariffa igiene ambientale).  Nei comuni dove è avvenuto il passaggio da tassa a tariffa, è stata applicata su quest’ultima l’IVA al 10%.

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 238 del 24 Luglio 2009, ha stabilito che la TIA è una tassa e non una tariffa e che pertanto sulla stessa non è applicabile l’IVA. Nonostante la sentenza del 2009, la maggior parte dei comuni coinvolti ha continuato ad applicare impropriamente l’IVA.

La Cassazione, con la sentenza n. 3756 dell’8 marzo 2012, ha definitivamente confermato l’illegittimità dell’applicazione dell’IVA sulla TIA, stabilendo che la tariffa di igiene ambientale, così come la tariffa integrata ambientale o la tassa di smaltimento rifiuti solidi urbani, sono tributi e non entrate patrimoniali, come sostenuto erroneamente dall’Agenzia delle Entrate, e come tali non assoggettabili ad IVA. Anche se tale pronuncia  non ha valore normativo, conferisce maggior peso ad eventuali richieste di rimborso.
Peraltro, con l’art. 14 del Decreto Legge n. 201 del 6/12/2011 si è istituito il nuovo tributo per il servizio di smaltimento rifiuti, su cui l’IVA, dall’1/1/2013, non verrà più applicata.

Cosa fare per richiedere il rimborso/compensazione dell’IVA pagata sulla TIA? Continua a leggere



Avvocati: se il cliente non paga, il fascicolo va restituito?

Non eravate soddisfatti del vostro avvocato ed avete cambiato difensore?
In casi come questi sappiate che dovete pagare tutti i compensi dovuti al vostro precedente avvocato.

Cosa capita peró se ci sono contestazioni sulla sua parcella o non siete in grado di pagare subito il dovuto? Può il “vecchio” difensore rifiutarsi di consegnarvi il fascicolo con i vostri documenti e gli atti di causa se non gli avete pagato integralmente la parcella?
Con una recente sentenza le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno detto no, l’avvocato vi deve consegnare subito tutto, anche se i suoi onorari non sono stati ancora pagati.

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Trascurare il proprio cane è come abbandonarlo

In base all’art. 727 del codice penale chiunque abbandona animali domestici o che abbiano abitudini della cattività e chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenza può essere punito con l’arresto fino ad un anno o una multa da 1.000 a 10.000 euro.

Proprio il significato di “abbandono” è stato di recente chiarito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 18892 del 13 maggio 2011 in relazione al caso di un cane trascurato dal proprio padrone.
La Terza Sezione Penale della Cassazione ha specificato che il concetto di abbandono deve ricomprendere non soltanto il distacco totale e definitivo, ma anche l’indifferenza, la trascuratezza, la mancanza di attenzione e il disinteresse verso l’animale.
Da tali comportamenti si può logicamente desumere l’effettiva volontà del padrone di non prendersi più cura del proprio cane, pur essendo consapevole dell’incapacità dell’animale di non poter provvedere a sé stesso. Continua a leggere



Danno da infedeltà coniugale: per la Cassazione è risarcibile

Il tradimento, si sa, è la principale causa delle crisi coniugali. Dalle indagini statistiche emerge che gli italiani sono sempre più infedeli, che si tradisce più in città che in provincia e così via. Se, da un lato diminuisce il senso di colpa di chi tradisce, dall’altro rimane costante il livello di sofferenza e di offesa percepito da chi il tradimento lo subisce. Ma la Cassazione ora ha stabilito che il tradito ha diritto ad un risarcimento danni… Continua a leggere



Autovelox sì, ma non dappertutto

Gli autovelox sono dispositivi tecnici di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni dei limiti di velocità stabiliti in base all’art. 142 del codice della strada.
L’obiettivo principale del loro impiego dovrebbe sempre essere quello di garantire la sicurezza stradale.
Molti automobilisti, però, li considerano strumenti posizionati abilmente dai comuni in punti strategici per fare cassa e percepiscono le relative contravvenzioni come particolarmente ingiuste.
Ciò anche alla luce dei recenti  “scandali” che hanno interessato numerosi comuni e loro funzionari indagati per aver utilizzato apparecchiature irregolari, perchè non omologate o, ancor peggio, tarate “ad arte” in modo da registrare una velocità superiore a quella reale.

In realtà, la legge consente agli organi di polizia di servirsi di questi strumenti tecnici per rilevare la velocità delle auto in corsa. Tuttavia, se la regola generale è quella della contestazione immediata da parte dell’agente in divisa, ad essa è possibile derogare soltanto quando vi è una valida giustificazione, ovvero quando la strada sia talmente trafficata da rendere eccessivamente difficoltoso e pericoloso per la circolazione fermare le auto che procedono ad alta velocità. Continua a leggere