Marchio CE: diffidate dalle imitazioni!

 

Per favorire all’interno dell’UE la libera circolazione del materiale elettrico e per far si che tale materiale elettrico in circolazione risponda a requisiti di sicurezza che siano riconosciuti in tutti gli stati membri, si è deciso in ambito comunitario che tali requisiti di sicurezza potessero essere provati per il consumatore finale mediante l’apposizione sui materiali elettrici di particolari marchiature.

E’ così che è stato introdotto nel 2006 il marchio CE (direttiva 2006/95/CE), ideato dallo stesso designer grafico che ha creato anche i simboli della bandiera europea e dell’euro, Arthur Eisenmengen.

Il marchio CE è un attestato di conformità del materiale elettrico a determinate disposizioni in materia di sicurezza previste in ambito europeo. In altri termini, se è presente il marchio CE, il consumatore ha la garanzia che il materiale elettrico acquistato abbia i seguenti requisiti:

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Le etichette dei prodotti biologici

L’etichetta di un prodotto alimentare è un’informazione d’importanza fondamentale per il consumatore, in quanto costituisce una specie di “carta d’identità” del prodotto.

In generale, l’etichettatura dei prodotti alimentari deve rispondere a requisiti di chiarezza, (tutte le informazioni devono essere facilmente ed immediatamente comprensibili), di leggibilità (devono essere adoperati caratteri sufficientemente grandi da poter essere letti agevolmente da tutti) e di facilità di lettura (le informazioni relative a: scadenza o termini minimi di conservazione del prodotto, quantità, denominazione di vendita, titolo alcolometrico devono essere riportate nello stesso campo visivo dell’etichetta).

Inoltre per prodotti alimentari destinati alla commercializzazione in Italia, le informazioni devono essere riportate in italiano; eventuali altre lingue devono essere riportate in aggiunta e non in sostituzione della lingua italiana. Queste regole generali valgono per tutti i prodotti alimentari, compresi gli alimenti biologici, che ne hanno però alcune di specifiche. Continua a leggere



Il “codice fiscale” delle uova

Non tutte le uova sono uguali: qualità e proprietà nutritive in generale possono essere differenti.
Poco conta il colore intenso o tenue del guscio: questa circostanza dipende esclusivamente dalla “razza” della gallina e dal suo livello di pigmenti (un po’ come la melanina per noi umani!).
Allo stesso modo, più l’alimentazione della gallina è ricca di carotenoidi (pigmenti vegetali che conferiscono colore arancione/rosso alla frutta e alla verdura), più intenso sarà il rosso del tuorlo.
È importante, invece, verificare che il guscio sia pulito e consistente, altrimenti i germi rischiano di penetrare all’interno dell’uovo e contaminarne il contenuto. Meglio, in ogni caso, cuocerlo ed evitare di berlo fresco.

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Marmellate, confetture, gelatine & C…

Si fa presto a dire marmellata… ma sappiamo veramente che cosa è e come deve essere etichettato secondo le normative vigenti questo alimento e che differenze ci sono rispetto alla confettura o alla gelatina di frutta?
Esiste un decreto legge che disciplina le denominazioni da attribuire alle diverse preparazioni e le regole da rispettare nelle proporzioni dei loro ingredienti.

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Nasce Qualigeo Atlas: l’atlante europeo dei prodotti agroalimentari

La Fondazione Qualivita ha recentemente presentato a Bruxelles nelle sale congresso  dell’Espace  Monte dei Paschi  il primo Atlante dei Prodotti Agroalimentari Europei Certificati.

QUALIGEO ATLAS, è un’importante iniziativa editoriale ideata da menti italiane, con una  foliazione composta da 1200 pagine che presentano in maniera dettagliata i prodotti  DOP, IGP, STG dei Paesi della Comunità Europea , suddivisi geograficamente. Continua a leggere



Latte e formaggi: etichettatura d’origine per una scelta consapevole

Ci siamo mai chiesti quale latte viene utilizzato per produrre gli yogurt e i formaggi che mangiamo?
Quando acquistiamo latte Uht di una marca italiana o locale, siamo davvero sicuri che è stato munto in Italia?
La risposta non può che essere negativa, tanto più se consideriamo il fatto che l’Italia importa circa 8 milioni di tonnellate di latte all’anno.
Di questa problematica si è occupato il Ministro delle politiche agricole, Luca Zaia, con il Decreto in materia di “etichettatura del latte sterilizzato a lunga conservazione, del latte Uht, del latte pastorizzato microfiltrato e del latte pastorizzato ad elevata temperatura“. Tale normativa prevede alcuni obblighi per i produttori:

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Acqua del rubinetto: i pro superano i contro

I vari spot che pubblicizzano acqua hanno creato grande confusione tra i consumatori, ai limiti dell’inganno. Bere acqua pura è pressoché un’utopia! Quanti possono avere la fortuna di mettere in tavola acqua di sorgente assolutamente incontaminata? Purtroppo, vivendo in un paese industrializzato, dobbiamo rassegnarci: la nostra acqua contiene piccole percentuali di elementi chimici, microrganismi e batteri indesiderati. Ma si può affermare con certezza che l’acqua imbottigliata e venduta al supermercato sia ecologicamente più pura?
Forse è necessario sfatare qualche falso mito.

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