Ciclisti illuminati

La bicicletta è forse il mezzo di trasporto (o meglio di spostamento) più ecologico, economico, silenzioso e salutare, ma è considerato da molti, dati alla mano, quello più pericoloso.
La cultura della bicicletta è in continua espansione tanto che le dimensioni delle piste ciclabili (per la cui realizzazione i comuni italiani investono sempre di più) non sempre sono sufficienti a contenere tutto il traffico ciclistico, specie nella bella stagione.
Tuttavia, il ciclista che, per necessità (mancanza di percorsi protetti) o comodità (maggiore rapidità), transita nelle corsie di scorrimento dedicate al traffico veicolare, si ritrova spesso esposto a numerosi rischi, vista anche la maggiore velocità, stazza e potenza dei veicoli a motore.
Dal momento che la bicicletta è anche il mezzo più silenzioso e piccolo di dimensioni, è molto importante che si renda visibile e “percepibile” a distanza, specialmente col buio o comunque in situazioni di scarsa visibilità (nebbia fitta, pioggia forte, ecc.).

Il Codice della Strada prevede che i velocipedi siano dotati di adeguati dispositivi di illuminazione . In particolare: un fanale anteriore (luce gialla o bianca, ad alimentazione elettrica), una luce di posizione posteriore (rossa, ad alimentazione elettrica), due dispositivi catadiottrici (a luce riflessa) sui fianchetti dei pedali e due sui lati delle ruote.
Chi utilizza velocipedi privi di tali dispositivi funzionanti rischia non soltanto una multa, ma anche, in caso di sinistro, di vedersi addebitare totalmente o in parte la relativa responsabilità civile o penale.

Negli ultimi anni, però, ci si è resi conto che i fanali per le bici non sono in grado di assicurare visibilità ai ciclisti a lunghe distanze: in genere possono essere avvistati ad una distanza massima di 80 metri. Continua a leggere

Occhio agli occhiali da sole

Quando seguire la moda fa perdere di vista l’obiettivo salute.

Con l’arrivo della bella stagione, finalmente il sole si concede per più ore al giorno ed aumenta la voglia di stare all’aria aperta e di abbronzarsi. Purtroppo, però, il sole non ha soltanto effetti benefici (es. stimola la produzione di serotonina e di endorfine, sostanze che migliorano l’umore; migliora la densità delle ossa; è un ottimo alleato nella cura di alcune malattie della pelle), ma anche effetti negativi a breve e lungo termine (dall’eritema al melanoma cutaneo).
Per questo motivo è molto importante “attrezzarsi” affinchè l’esposizione ai raggi solari sia soltanto un piacere e non anche una sofferenza.

Oltre a munirsi di creme protettive ed indossare cappellini con visiera larga ed abiti in tessuti leggeri e traspiranti, è necessario mettere sempre gli occhiali da sole originali, certificati col marchio Ce ed adeguati alle proprie esigenze e caratteristiche personali.
La loro funzione primaria è quella di proteggere gli occhi principalmente dai raggi Uv e dai raggi blu che possono provocare gravi disturbi alla cornea, al cristallino o alle palpebre, ma anche quella di riparare dal vento, dalla sabbia e dall’acqua salata. Di conseguenza considerarli dei semplici accessori di moda è quantomeno riduttivo, dal momento che la normativa europea (Direttiva 89/686/Cee), così come quella italiana (D.Lgs. n. 475/92), li definiscono DPI ovvero “dispositivi di protezione individuale”, in quanto servono per salvaguardare chi li indossa da rischi per la salute e la sicurezza, in particolare dall’azione lesiva dei raggi solari. Continua a leggere

Sorpresine e giochi gustativi

Una strategia di marketing molto utilizzata dai produttori di merendine, cioccolate ed altri dolci destinati ai bambini è quella di abbinare a tali prodotti alimentari delle “sorpresine”, ovvero dei piccoli giochi, spesso da “costruire” seguendo semplici istruzioni. Si tratta di oggetti molto ricercati anche dai collezionisti che arrivano a spendere pure cifre elevate per avere le “collezioni” di anni passati.
Come tutti i giocattoli anche questi “giochini” devono essere a norma, ovvero riportare il marchio CE che ne garantisce la conformità alle norme europee, oltre a soddisfare i normali requisiti di igiene e pulizia in modo da evitare rischi di infezione, malattia e contaminazione. Inoltre, viste le loro dimensioni piuttosto ridotte, non dovrebbero essere adatti ai bambini sotto i tre anni che non possiedono ancora buone capacità manipolative e costruttive e potrebbero inavvertitamente ingerirli.

La direttiva Ce n. 48 del 2009 sulla sicurezza dei giocattoli (che dovrà essere attuata dagli Stati membri entro il 20 luglio 2011) aggiorna la normativa di settore, tenendo conto anche dello sviluppo tecnologico degli ultimi anni. Continua a leggere