Forniture gas e luce non richieste e informazioni ingannevoli: multata E.On.

Su segnalazione della Casa del Consumatore, sede regionale del Friuli Venezia Giulia, l’Antitrust ha sanzionato la società E.On. Energia S.p.A. per pratiche commerciali scorrette, in particolare per aver attivato forniture non richieste di luce e/o gas finalizzate all’acquisizione di clientela residenziale sul mercato libero.

Molte sono state le denunce degli associati del Friuli Venezia Giulia. Ecco i casi principali di pratiche commerciali scorrette messe in atto dalla società sanzionata e riguardanti specialmente il porta a porta: Continua a leggere



Lombardia: l’odissea dei pendolari

Tre giorni di passione per oltre 2 milioni di pendolari che quotidianamente viaggiano in Lombardia a causa del malfunzionamento del sistema informatico di assegnazione dei turni del personale, almeno secondo la motivazione ufficiale che ha fornito Trenord.

Per rispondere a tutte le richieste ricevute, la Casa del Consumatore è pronta a scendere in campo contro TRENORD per chiedere il risarcimento di tutti i danni subiti dai viaggiatori, se necessario anche con una class action collettiva. A tal fine ha già dato mandato ai propri legali di preparare l’azione collettiva contro TRENORD. Continua a leggere



IVA sulla TIA. E’ giusto pagarla?

E’ questione dibattuta ormai da anni ma ancora la soluzione pare lontana: è giusto pagare l’Iva (del 10%) sulla Tia? E, in caso negativo, che fare per ottenere il rimborso dell’Iva indebitamente pagata?

Vale la pena di raccontarla, la storia della Tia, tipica vicenda italiana di contraddizioni e scontri tra giudici, legislatore, pubblica amministrazione, aziende e, poverini anche loro, cittadini ed utenti.
Tia è l’acronimo di tariffa di igiene ambientale. Introdotta in numerosi comuni italiani a partire dai primi anni 2000 in sostituzione della vecchia Tarsu (tassa smaltimento rifiuti solidi urbani), la Tia è dovuta per la raccolta e smaltimento dei nostri rifiuti. Continua a leggere



Telefonia: è giusto pagare i costi di disattivazione?

Fino al 2007 le chiamavano penali: venivano applicate agli utenti che decidevano di cambiare operatore telefonico oppure di esercitare la propria facoltà di recesso dal contratto telefonico.
Poi la legge 40/2007 ha vietato l’addebito di qualunque penale o spesa che non fosse giustificata da “costi degli operatori”.
E gli operatori che hanno fatto? Hanno cominciato ad applicare i cosiddetti “costi di disattivazione”: cifre piuttosto alte addebitate nelle bollette di chiusura senza alcuna spiegazione…

L’ennesimo tentativo di aggirare la legge? Forse sì…
Ma vediamo cosa prevede la normativa “spiegata” dalle Linee guida stilate dall’Autorità Garante per le Comunicazioni e come contestare l’addebito di importi spropositati per la disattivazione del servizio o per il cambio di operatore. Continua a leggere