Indicazione del Paese di origine: da quest’anno obbligatoria anche per frutta secca

A partire dal 1° gennaio 2025, è entrato in vigore il il Regolamento Delegato UE 2023/2429, che impone l’obbligo di riportare l’indicazione del Paese di origine sull’imballaggio esterno di alcuni prodotti ortofrutticoli trasformati. Tra questi rientrano frutta seccafrutta a guscioverdura in busta, ed ancora banane maturate all’interno dell’Unione Europea, funghi non coltivati, zafferano capperi. Tuttavia, la normativa non si applica alla frutta secca utilizzata in prodotti trasformati, come dolci e creme!

Scopriamo tutto quello che bisogna sapere

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Etichette alimentari: è obbligatorio indicare l’origine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Commissione Europea ha ora pubblicato lo schema “Food Information Regulation”. Esso riguarda l’indicazione sull’etichetta dell’origine dell’ingrediente primario (presente nel prodotto in quantità maggiore del 50%) nel caso in cui sia diversa dal “Made in …” dichiarato. L’applicazione del regolamento entrerà in vigore il 1 aprile 2020: è bene fare chiarezza al riguardo. Continua a leggere



Il “codice fiscale” delle uova

Non tutte le uova sono uguali: qualità e proprietà nutritive in generale possono essere differenti.
Poco conta il colore intenso o tenue del guscio: questa circostanza dipende esclusivamente dalla “razza” della gallina e dal suo livello di pigmenti (un po’ come la melanina per noi umani!).
Allo stesso modo, più l’alimentazione della gallina è ricca di carotenoidi (pigmenti vegetali che conferiscono colore arancione/rosso alla frutta e alla verdura), più intenso sarà il rosso del tuorlo.
È importante, invece, verificare che il guscio sia pulito e consistente, altrimenti i germi rischiano di penetrare all’interno dell’uovo e contaminarne il contenuto. Meglio, in ogni caso, cuocerlo ed evitare di berlo fresco.

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