Negli ultimi anni hanno iniziato a comparire sempre più spesso, nei bagagli dei viaggiatori che scelgono di prendere l’aereo, mini-flaconcini di shampoo, bagnoschiuma o creme, la cui quantità non supera i 100 ml. Potrebbe sembrare una decisione dettata da una moda minimalista o da un tentativo di viaggiare più leggeri, ma in realtà non lo è: si tratta infatti di una normativa dell’Unione Europea risalente al 2006 che regolamenta le quantità di liquidi introducibili in cabina.
Tuttavia è in arrivo anche in alcuni aeroporti italiani una grande svolta che contribuirà a rendere l’esperienza di viaggio meno stressante, andando ad abolire questo limite grazie all’implementazione di tecnologie innovative. Andiamo a vedere che cosa cambia e quali sono le città interessate.
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Body scanner in Europa dal 2013
I body scanner sono già una realtà negli Usa, ma dal 2013 lo saranno anche in Europa.
Si tratta di apparecchiature che utilizzano radiazioni che oltrepassano i vestiti dei passeggeri, ma vengono riflesse dal loro corpo e dagli altri oggetti su di esso presenti (es. piercing, gioielli, ecc.).
Il Parlamento Europeo ha dato il via libera all’introduzione dei body scanner negli aeroporti comunitari, ma a determinate condizioni e con alcune differenze rispetto a quelli americani che, di fatto, “denudano” i passeggeri.
Inoltre, l’ultima parola sarà lasciata ai singoli Stati membri che potranno scegliere se imporne l’installazione o meno.
Alcuni Paesi, come la Gran Bretagna, li hanno già introdotti nei loro principali scali, mentre altri, come l’Italia, li hanno installati in via ancora sperimentale.
Garantire la sicurezza negli aeroporti è assolutamente necessario, ma senza violare due diritti fondamentali: la salute e la privacy. Continua a leggere