Inquinamento acustico: un nemico invisibile, ma nocivo per l’uomo e l’ambiente

Prova a passeggiare per le vie della città e a chiudere gli occhi per soffermarti sui rumori che senti. Ti accorgerai che ogni città ha una propria voce, composta da suoni piacevoli e familiari, ma anche da rumori frastornanti e sgradevoli. Purtroppo, la colonna sonora delle città contemporanee è data in gran misura dal traffico, dal clacson delle automobili, dal transito dei treni, dal passaggio delle ambulanze, dal martello pneumatico dei lavori stradali, dalla presenza di cantieri, dai locali notturni, dalle folle vocianti e così via.
In molte aree urbane e industriali tutto questo rumore rappresenta un nemico insidioso, troppo spesso sottovalutato, che genera quello che viene definito inquinamento acustico.

Cosa è l’inquinamento acustico? Quali sono gli effetti negativi per l’uomo e per l’ambiente?

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Aria inquinata: come difendersi

I primi mesi del 2024 sono stati segnati da una cattiva qualità dell’aria, che ha allarmato molti cittadini. In Italia, ad avvertire maggiormente il problema sono stati soprattutto gli abitanti delle grandi città della Pianura Padana, la zona storicamente più colpita dall’inquinamento atmosferico.

Le emissioni di agenti inquinanti provengono in gran misura dagli edifici, dal settore agricolo, dai trasporti stradali e dall’industria. In aggiunta, è da considerarsi che i mesi invernali sono da sempre particolarmente critici per l’inquinamento atmosferico e che la Pianura Padana, incastonata tra le Alpi e gli Appennini, risulta un vero e proprio bacino di accumulo, poiché il vento debole non permette all’aria di circolare a dovere. Scopriamo tutto quello che è importante sapere sull’inquinamento atmosferico.

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Microplastiche: contaminati sale, cozze e gamberi

Sale, cozze e gamberi sono risultati contaminati da microplastiche. L’indagine è stata realizzata da Altroconsumo, insieme ad altre quattro associazioni di consumatori di Austria, Belgio, Spagna e Danimarca. Sono stati analizzati campioni di sale marino, cozze e gamberi e più di due terzi dei campioni sono risultati contaminati da microplastiche.
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Stop alla plastica monouso: posate, cannucce e altro

A rappresentare il 70% dei rifiuti in mare sono bottiglie di plastica, cannucce, agitatori per bevande, cotton fioc, stoviglie e bastoncini per palloncini. A causa di ciò, la Commissione Europea deciso di raccogliere e ridurre entro il consumo di plastica monouso all’interno dell’UE. Dove è possibile, verranno utilizzate soluzioni alternativi per i prodotti in plastica monouso, mentre verrà limitato l’uso di quelli per i quali non esistono valide alternative, riducendone il consumo a livello nazionale. L‘Europa è la prima a intervenire incisivamente su un fronte che ha implicazioni mondiali.

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Nuove specie marine nel Mediterraneo: pericoli per l’ambiente

Nel Mediterraneo sono arrivati decine e decine di nuovi pesci: sono centinaia e, seguendo le correnti, arrivano nel nostro mare spesso trasportati involontariamente dalle barche. Il Mar Mediterraneo ospita oltre i due terzi del traffico navale a livello mondiale e ospita circa 1,5 milioni di imbarcazioni da diporto.

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Plastica in mare: basta usa e getta


Riciclare non sembra essere più sufficiente. L’inquinamento provocato dalle plastiche e dalle microplastiche gettate in mare sono un fenomeno molto grave che molte grandi aziende hanno contribuito a creare, riempiendo i loro prodotti con imballaggi in plastica usa-e-getta e di conseguenza anche i nostri mari. È stata lanciata una petizione per chiedere ai grandi gruppi dell’alimentare e dei detersivi di smettere di usare imballaggi di plastica monouso, che in gran parte non vengono riciclati e finiscono per inquinare.

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