Turismo d’eccellenza: bandiere blu e arancioni

“Ogni estate c’è un dilemma estivo: se andare al mare o andare ai monti” cantano Elio e le Storie Tese.

Ebbene sì, può essere stressante anche la ricerca della meta ideale per le vacanze.
L’offerta turistica italiana è talmente ampia e variegata: ce n’è per tutti i gusti vacanzieri!
Nell’indecisione, meglio optare per il turismo sostenibile.

Dalle “tradizionali” località rivierasche agli “alternativi” paesini dell’entroterra: il marchio di qualità turistico-ambientale è rappresentato da una bandiera colorata di blu o di arancione… Continua a leggere



Ecoprint: le prime tipografie ecologiche

Da un anno a questa parte anche il settore dell’editoria si sta avvicinando alle problematiche ambientali. In Italia sono già operative le prime tipografie a impatto zero, o quasi, che hanno sposato la causa dell’ecosostenibilità.

Si tratta di stamperie e studi grafici che hanno scelto di: Continua a leggere



Leggere l’etichetta energetica

A partire dal 1998 e progressivamente fino al 2003, in Italia è stato introdotto l’obbligo di apporre su diverse categorie di elettrodomestici l’etichetta energetica, in recepimento di direttive comunitarie.
Gli elettrodomestici interessati sono: frigoriferi lavatrici, essiccatori e combinazioni dei due lavastoviglie, forni, scalda acqua, lampade per uso domestico, condizionatori d’aria.
L’etichetta energetica, che viene rappresentata nella figura dell’articolo, è suddivisa in vari settori:

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Acido citrico: ecologico ed efficace

 

Avete mai pensato di utilizzare l’acido citrico al posto dell’ammorbidente o del brillantante per la lavastoviglie? L’acido citrico è un composto chimico che si trova in natura in moltissimi tipi di frutta, e soprattutto nel limone e nell’arancio.

Viene sintetizzato anche in laboratorio e si trova in commercio sotto forma di polvere; viene venduto già confezionato nelle farmacie o nei negozi di prodotti ecologici, oppure a peso e a un prezzo più economico nelle drogherie “di una volta” . Continua a leggere



Un carrello di Co2

Noi consumatori che ogni settimana andiamo a fare la spesa al supermercato possiamo contribuire a ridurre il fenomeno del surriscaldamento globale?
Ebbene sì, attraverso una “spesa consapevole”, tenendo conto della quantità di anidride carbonica (il gas principale responsabile del c.d. effetto-serra) utilizzata nel ciclo di produzione degli alimenti che acquistiamo.

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