Ne hanno parlato tutti i giornali: il più grande truffatore della storia è stato condannato a 150 anni di reclusione.
Ci sembra doveroso elogiare la giustizia americana che in maniera rapida ed efficace ha saputo reagire ad una frode gigantesca messa in atto dall’ex presidente del Nasdaq, Bernard Madoff. Un meccanismo fraudolento di piramide finanziaria che ha avuto ripercussioni in tutto il mondo ed ha costituito forse la causa principale della crisi economica americana.
Ricostruiamo brevemente la vicenda. A inizio dicembre 2008 il signor Madoff comunica ai suoi collaboratori il fallimento della sua società di consulenza finanziaria. Poco dopo, l’11 dicembre, Madoff viene arrestato. Si apre un processo che in meno di sette mesi arriva a conclusione con una condanna esemplare. Presto verranno messi all’asta i suoi beni (yacht, ville, castelli, gioielli, ecc.) e con il ricavato si tenterà di “ridare la vita” a chi ha perso tutti i suoi risparmi.
Le vittime di Madoff non sono soltanto grandi banche o facoltosi ereditieri, ma anche enti di beneficenza e singoli risparmiatori. Insomma ricchi e poveri, senza alcuna distinzione. Purtroppo, però, coloro che hanno perso i risparmi di tutta una vita hanno dovuto fare enormi rinunce (es. cure, istruzione) e qualcuno anche “alla vita”.
Le conseguenze sono state tragiche e hanno coinvolto diverse generazioni di cittadini americani i quali hanno scritto migliaia di lettere al giudice Chin esponendo le loro “tragedie personali” e chiedendo giustizia, o meglio, una condanna pesante.
Ebbene, da questo punto di vista sono stati già accontentati: un crac da 65 miliardi di dollari che qualcuno ha definito “furto globale senza frontiere” o “truffa generazionale” doveva essere punito severamente e rapidamente.
Ma una giustizia così rapida ed efficace è ancora un’utopia in Italia, altrimenti non si spiegherebbe come mai il principale responsabile del crac Parmalat, condannato a 10 anni dopo un lungo processo di primo grado, abbia già aperto un’azienda di dolciumi dove si reca giornalmente per coordinare i lavori e impartire ordini ai dipendenti, come se non fosse mai successo nulla…
Riteniamo quindi che la condanna di Madoff da parte dei giudici americani debba essere un esempio non soltanto per tutti i reali o potenziali truffatori finanziari, ma anche per tutti gli organi nazionali che hanno la possibilità di modificare il sistema giudiziario all’insegna della rapidità e dell’efficacia.