Se ne sono occupate ieri sera anche le Iene. Sono i truffatori di gas e luce.
Si infilano in casa nostra spacciandosi per addetti del “servizio elettrico” o simili, si fanno mostrare una nostra bolletta (sulla quale leggono il POD, ossia il codice necessario per “migrare” da un fornitore all’altro) e ci fanno compilare una richiesta di preventivo, un modulo o come la fantasia gli suggerisce di chiamarlo. In soggezione, quasi vergognandoci che non stiamo capendo un granché di quello che ci dicono e promettono, firmiamo il modulo. Et voilà il gioco è fatto. Abbiamo cambiato fornitore senza neppure accorgercene.
Come difendersi da questi imbrogli? Possiamo tornare al vecchio fornitore o siamo condannati al cambio non desiderato, magari finendo sul mercato libero senza saperlo?
La liberalizzazione del mercato elettrico e del gas in Italia sta funzionando, se è vero che quasi il 20% dei clienti cambia fornitore. Molti lo fanno a ragion veduta, magari utilizzando il sistema di comparazione delle offerte messo a punto dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG).
Risparmiare si può, magari non grosse cifre, qualche euro al mese.
A fronte di tanti che beneficiano di questa liberalizzazione sono però ancora in troppi a subire raggiri come quelli denunciati dalla Iena Nadia Toffa.
Sono infatti ancora molti i casi di utenti che si ritrovano con un nuovo fornitore senza volerlo. Succede addirittura che le nuove utenze vengano aperte a nome di defunti, oppure con contratti che recano firme false, o riempiti dopo la loro sottoscrizione, magari aggiungendo anche il gas alla luce o viceversa.
La colpa è di alcuni disinvolti venditori porta a porta, di cui spesso sono (o dicono di essere…) vittime anche le aziende del settore, che si affidano ad agenzie esterne per la vendita.
Ecco allora alcune cose da sapere per difendersi:
– entro dieci giorni lavorativi potete comunicare il vostro recesso, se avete capito di essere stati raggirati. Non siete tenuti a motivarlo e dovete inviarlo con le modalità scritte sul contratto o reperibili sul sito del nuovo fornitore (meglio in ogni caso affidarsi ad una raccomandata A/R, inviata anche al vecchio fornitore per informarlo);
– se non avete firmato il contratto, il nuovo fornitore non può subentrare. Evitate quindi di firmare moduli, richieste o altro, non date copia della vostra carta d’identità e chiedete che ve lascino il materiale a casa per vederlo con calma;
– non credete a sconti mirabolanti. Nessuno li fa. E se sentite parlare di riduzioni della bolletta del 15, 20%, occhio che in realtà lo sconto (sempre che ci sia) riguarda solo una componente della bolletta, in genere la “componente energia” e non le miriadi di altre voci (e costi) della bolletta;
– sappiate che, anche se è passato il periodo di recesso, in qualsiasi momento potete tornare al vecchio fornitore o cercarne uno nuovo. Si occuperà la nuova società di comunicare per voi il cambio. Voi non dovete fare nulla.
L’Autorità, viste le numerose segnalazioni di raggiri, ha elaborato un codice di condotta per le vendite porta a porta, che però ancora molti non rispettano. Segnalate all’Autorità e alla compagnia interessata eventuali irregolarità ed abusi che avete subito.
La stessa Autorità, per venire incontro alle esigenze di tutela della clientela, ha finanziato una rete di sportelli proprio per aiutare i consumatori che chiedono informazioni o aiuto.
La Casa del Consumatore partecipa con propri sportelli a questa importante iniziativa.
Se avete bisogno di assistenza, consigli o altro potete contattarci chiamando lo 02 76316809 o il numero verde 800.16.85.66. Vi risponderanno i nostri esperti appositamente formati per aiutarvi.