Sembrava, dalla bozza conosciuta, che il Governo avrebbe messo la parola fine alla vergognosa questione dei costi di disattivazione nei contratti telefonici ed invece il testo di decreto varato dal Governo (ma ancora suscettibile di modifiche) dice esattamente il contrario, e lo fa con un articolo (il 16) il cui titolo sembrerebbe perseguire finalità esattamente opposte: “Eliminazione di vincoli per il cambio di fornitore di servizi di telefonia, di comunicazioni elettroniche e di media audiovisivi”.
Varie associazioni di consumatori hanno rimproverato al Governo che queste modifiche reintroducono di fatto le penali e definitivamente giustificano gli assurdi “costi di disattivazione”. Il Ministero dello Sviluppo Economico, da parte sua, si è difeso affermando che la norma non legittima nulla, ma regola aspetti oggi non regolati.
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