Social network: in arrivo più tutele per gli utenti

Molto spesso sentiamo parlare di violazione dei diritti all’interno dei social network: offese pubbliche, razziali e chi più ne ha più ne metta.

I cittadini dell’online, i consumatori che vivono sui social, che al giorno d’oggi sono la maggior parte di noi, devono essere tutelati non solo dalle aziende, ma anche da quelle persone che si arrogano il diritto di calpestare la dignità altrui, con offese di ogni genere.

Come si fa a garantire questa tutela? E’ possibile? Continua a leggere



“Pensa prima di condividere”: le cose da sapere prima di usare i Social

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I Social Network sono entrati nella nostra vita e molti di noi ormai, non ne possono fare a meno, sentendo il bisogno di condividere le proprie giornate e rimanere sempre connessi con il mondo Social. Si tratta di strumenti che, con qualche click, permettono a persone che si trovano da un capo all’altro del mondo (e non solo) di mettersi in contatto tra loro e sentirsi più vicini, ma anche a perfetti sconosciuti di conoscere le nostre abitudini ed è proprio quest’ultimo aspetto ad essere molto pericoloso, come spesso la cronaca ci ricorda.

Prima di affacciarsi al mondo con uno smartphone o un PC bisogna informarsi, perché è importante che tutti conoscano e seguano delle semplici regole per utilizzare in modo consapevole i Social Network. Qualche giorno fa, il Ministro Andrea Orlando ed i rappresentanti italiani di Facebook si sono incontrati proprio con questo obiettivo, presentando la guida “Pensa prima di condividere”.

Vediamo di cosa si tratta. Continua a leggere



Facebook viola la privacy dei propri utenti?

In questi giorni Facebook è sotto esame della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, perché sembrerebbe che violi le norme comunitarie in materia di privacy.

Nei prossimi mesi l’organismo di giustizia europeo dovrà infatti decidere se il sistema di archiviazione e trasferimento dei dati personali utilizzato da Facebook Inc., la società americana proprietaria del social network più famoso del mondo, sia rispettosa della normativa europea in materia di trattamento dei dati personali.

Facebook infatti chiede a tutti i suoi utenti di sottoscrivere un contratto con la Facebook Ireland Ltd, una sede europea della società Facebook Inc.
La Facebook Ireland è quindi soggetta all’Autorità per la protezione dei dati personali irlandese e deve rispettare le leggi irlandesi (e comunitarie) sulla protezione dei dati personali. Continua a leggere



Social Spam e Marketing virale: come funziona e come difendersi

Con il tuo profilo fb hai messo “mi piace” sulla pagina di un’azienda oppure hai lasciato i tuoi dati per scaricare un coupon per campioncini omaggio o buoni sconto?
Hai invitato qualche tuo amico ad aderire offerte tramite i social network?

È molto probabile che tu sia finito nella rete del social spam e del marketing virale!

Con l’evolversi della tecnologia ed il diffondersi delle iscrizioni ai social network, anche l’attività pubblicitaria è cambiata: ora, per esempio, i messaggi pubblicitari vengono pubblicati direttamente sulle bacheche dei social. Le aziende, infatti, utilizzano moltissimo facebook e twitter (i principali) per “profilare” i dati degli iscritti.

Per fortuna il Garante della Privacy, preso atto delle moderne tecniche di marketing online, è intervenuto per regolare il sistema attraverso una serie di linee guida che le aziende devono rispettare, se non vogliono rischiare di subire pesanti sanzioni pecuniarie.

La regola-base è quella del consenso informato: l’utente deve avere espresso il proprio specifico consenso all’utilizzo dei propri dati ai fini promozionali. Continua a leggere



facebook e youtube a rischio censura?

Il 5 febbraio di quest’anno il Senato ha approvato un emendamento al c.d. “Pacchetto Sicurezza” proposto dal Senatore U.d.c. Gianpiero D’Alia (v. foto). Tale norma, nota anche come “emendamento ammazzaFacebook”, se approvata anche dalla Camera, obbligherà i provider, cioè le compagnie telefoniche che forniscono l’accesso ad internet, a oscurare, su richiesta del Ministero degli Interni, un intero sito, blog o social network, come YouTube e Facebook, qualora sia impossibile reperire il singolo responsabile della pubblicazione di pagine, gruppi o filmati a contenuto illegale.

La “ratio” dell’emendamento è quella di punire i creatori di alcuni gruppi antisemiti o inneggianti a personaggi mafiosi, come Totò Riina. Tuttavia, la procedura prevista è stata subito percepita da tutto il popolo di internet, come una vera e propria censura. Si tratterebbe di mettere internet sotto il controllo del potere esecutivo. In tal caso, il rischio di incostituzionalità della norma sarebbe molto forte, perché verrebbe percepita come una vera e propria restrizione illegittima alla libertà d’opinione. Bisogna ricordare che il codice penale già prevede i reati d’opinione, come l’apologia e l’istigazione a delinquere. Quindi esiste già un sistema di controlli successivi con la possibilità di condannare penalmente i responsabili di tali crimini, ma con tutte le garanzie che il processo comporta.

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