Tassa sulla plastica. Cosa ne pensano i consumatori?

L’Europa sta pensando a come contrastare e ridurre l’utilizzo di plastiche inquinanti al fine di sviluppare un’economia circolare a sostegno dell’ambiente.

Stiamo consumando sempre più plastica ed abbiamo bisogno di un intervento che metta un freno, soprattutto dopo che la Cina ha deciso di non importarne più. Questa scelta asiatica è scattata dal 1° gennaio, dopo aver accolto solo nel 2017, la metà dei rifiuti di plastica mondiale.

L’obiettivo che si vuole raggiungere è quello di disincentivare sempre di più l’utilizzo della plastica applicando una tassa che andrà a colmare, almeno in parte, il buco del bilancio europeo.

La soluzione è proporre una tassa sulla plastica?

Penso che ognuno di noi risponderebbe di no, ma per farci un’idea, bisogna sapere che oggi la produzione di plastica è venti volte di più rispetto a quella degli anni Sessanta e vi è la previsione che nel 2050 sarà quattro volte tanto. Si tratta di dati allarmanti e, come ha spiegato il commissario al bilancio Oettinger, bisogna trovare l’approccio migliore per disincentivarne l’utilizzo.

In questi giorni si discute se introdurre la tassa sulla plastica e nei confronti di chi dovrà essere applicata. Ai produttori oppure ai consumatori? Sarà più utile colpire l’inizio o la fine della catena?

Oltre a poter essere qualificata come l’imposizione di un’ennesima tassa, cosa ne pensano i consumatori? Alcuni sono disponibili a ridurre il consumo di plastica e dare il loro contributo, soprattutto a favore dell’ambiente, altri invece reputano che bisognerebbe intervenire all’inizio della catena ritornando alle vecchie abitudini di un tempo. Tutti però, non sono favorevoli all’applicazione di un nuovo tributo.

E voi, cosa ne pensate? Favorevoli o contrari?