Consumi dichiarati dalle case automobilistiche: ci possiamo fidare?

In tempi di prezzi dei carburanti alle stelle e di sempre maggiore sensibilità degli automobilisti per l’impatto ambientale derivante dall’uso dei propri mezzi, è oggi più che mai importante che il cliente sia posto nelle condizioni di acquistare l’auto con la dovuta informazione e consapevolezza sui consumi.

I dati dichiarati dalle case automobilistiche ce lo consentono?

Tutte le case automobilistiche sono tenute al rispetto del ciclo di omologazione NEDC (New European Driving Cycle) stabilito dalla direttiva UE 91/441/CE. La direttiva prevede test uniformi e ripetibili, non però in pista o su strada ma in laboratorio (sui rulli), con simulazione del ciclo urbano ed extraurbano. Il tutto dura pochi minuti e si sviluppa per appena 11 km; la velocità media del ciclo urbano è di 10 km/h e di quello extraurbano di poco superiore ai 60 km/h. I risultati di questo test sono quelli che poi le case automobilistiche dichiarano alla clientela in pubblicità e sui depliant.

Criterio uniforme di verifica, dunque. Ma corrisponde al vero? Davvero in città facciamo una media di 10 km/h? E i consumi autostradali, chi li misura?

Facendo un confronto con i consumi del corpo umano: altrettanto attendibile sarebbe il calcolo del nostro fabbisogno calorico giornaliero  sulla base dei soli consumi che abbiamo di notte quando dormiamo o di giorno mentre ce ne stiamo sulla poltrona a guardare la televisione. Probabilmente, se acquistassimo il cibo in base a questo calcolo, nel giro di pochi giorni faremmo la fame!

Non a caso le riviste specializzate di tutta Europa, quando testano le vetture, riscontrano puntualmente consumi di gran lunga superiori a quelli dichiarati dalla case. Peraltro, anche da rivista a rivista, i metodi di rilievo possono variare, col risultato che non tutte forniscono gli stessi risultati. Se poi aggiungiamo che, a parità di consumi dichiarati non corrisponde neppure parità di consumi verificati dalle riviste, allora ci rendiamo conto che i dati che ci forniscono le case, oltre ad essere puramente teorici e puntualmente smentiti sul campo, non sono neppure tra loro confrontabili.

In buona sostanza le normative oggi vigenti (saranno state caldeggiate da una certa lobby?)  non consentono al consumatore di sapere quanto effettivamente consumerà il mezzo che acquista e quanto in più o in meno davvero consumino i suoi concorrenti.

Volete un esempio?

Nel numero di marzo 2011 la rivista Al Volante ha confrontato i consumi rilevati negli ultimi mesi di prove. Riportiamo, a caso, cinque di questi mezzi, con relativi consumi dichiarati:

– Volkswagen Golf Plus 2.0 Tdi Highline DSG: consumo medio dichiarato 17,9 Km/litro
– Renault Mègane 1.9 dci GT Line: consumo medio dichiarato 19,6 Km/litro
– Opel Agila 1.0 12V Enjoy: consumo medio dichiarato 20,0 Km/litro
– Suzuiki Swift 1.2 VVT GL Top 5p: consumo medio dichiarato 20,0 Km/litro
– Daihatsu Cuore 1.0 Hiro: consumo medio dichiarato 22,7 Km/litro

Passiamo ora ai consumi medi rilevati su strada dalla rivista (con metodo uniforme ed attendibile). Pensate che qualche auto abbia confermato i dati dichiarati? Neppure una. I dati di consumo dichiarato sono tra loro molto diversi. E quelli reali? No: secondo la rivista tutte consumano, mediamente, 15,6 km/l. Come dire che i dati di consumo dichiarati non servono proprio a un bel niente!

La Casa del Consumatore è membro del Beuc, la rappresentanza europea dei consumatori a Bruxelles, un organismo che da anni si batte perché la citata direttiva venga rivista, per consentire finalmente al cliente una scelta consapevole di acquisto. Speriamo che qualche casa automobilistica che davvero abbia a cuore i propri clienti, si affianchi a noi in questa richiesta. Forse sarebbe la volta buona per far comprendere alla clientela i suoi reali sforzi di riduzione dei consumi e delle emissioni di Co2.