Addebiti fraudolenti su carte e conti bancari: dobbiamo pagare?

Vi hanno rubato la carta di credito e, prima ancora che ve ne accorgeste, l’hanno utilizzata spendendo centinaia di euro?
Il vostro estratto conto indica spese folli mai fatte?
Qualcuno si è intromesso nel vostro home banking?
Non perdetevi d’animo, al massimo rischiate di rimetterci 150 euro!

Vediamo di capire perché e in quali casi, prendendo spunto dalle più recenti decisioni dell’Arbitro Bancario Finanziario che, lo ricordiamo, serve a risolvere controversie e problemi tra banche e clienti.

Furti, smarrimenti e frodi nell’utilizzo di carte e dispositivi di home banking
Sfortunatamente si tratta di casi piuttosto frequenti. La legge prevede una regola di limitazione della responsabilità del cliente e di ripartizione dei rischi. Lo scopo è quello di incentivare l’utilizzo e la diffusione di questi strumenti di pagamento.
Infatti, dopo la denuncia dello smarrimento, del furto o comunque dell’utilizzo non autorizzato, il cliente può confidare nel fatto che potrà “rimetterci” al massimo 150 euro, salvo il caso in cui abbia agito con dolo o colpa grave. Taluni contratti prevedono anche condizioni migliori, quindi verificate le vostre condizioni generali di contratto.
Con riguardo a dolo e colpa grave dell’utilizzatore, l’ABF ha stabilito che la banca deve darne prova diretta o comunque fornire “elementi gravi, precisi e concordanti” a carico dell’utilizzatore.
Dalle circostanze dei singoli casi concreti è possibile ricavare alcuni esempi: il difetto di custodia del bancomat o del relativo PIN, oppure la sua imprudente comunicazione ad estranei sono tutti casi nei quali l’ABF ha ritenuto in colpa grave il cliente.
La soglia massima di rischio dei 150 euro vale per furti, frodi e smarrimenti avvenuti dal novembre 2009 in poi. Anzi, in alcuni casi anche prima, in quanto già dal 2005 la regola di limitazione di responsabilità era stata inserita negli schemi contrattuali predisposti dall’ABI ed era divenuta ormai una “clausola d’uso” vincolante per le banche.

Obblighi della banca nelle operazioni di internet banking
La banca che offre servizi di pagamento online e di internet banking ha uno specifico obbligo di custodire i patrimoni dei clienti con la dovuta diligenza professionale, predisponendo misure di protezione idonee ad evitare l’accesso fraudolento di terzi ai depositi o a neutralizzarne gli effetti.
Ciò significa che, se la banca rileva delle irregolarità nell’utilizzo dell’internet banking, deve avvisare tempestivamente ed adeguatamente il cliente: non basta una semplice e generica comunicazione telefonica, è necessario l’immediato blocco delle disposizioni evidenziate come “irregolari” dai sistemi di controllo. In caso contrario, la banca è responsabile e quindi le eventuali perdite subite dal cliente saranno a carico della banca.

Per maggiori informazioni sull’Arbitro Bancario e Finanziario e per essere assistiti nelle liti con le banche potete contattarci.