Riceviamo sempre più segnalazioni di agenzie, tour operator e siti internet che continuano a imporre condizioni gravose a quanti vogliono rinunciare a viaggi in Egitto e nelle altre regioni del nord Africa e Medio Oriente in preda in questi giorni a tumulti e sommosse popolari.
La situazione, per gli operatori del settore che ancora non lo avessero compreso, è estremamente grave ed è quindi illegittimo e scorretto imporre ai clienti di partire, o di pagare penali o l’intero viaggio o farli attendere sino a pochi giorni dalla partenza per decidere il da farsi.
Anche la “linea di condotta” concordata tra Astoi, Assotravel ed alcune associazioni di consumatori non la condividiamo né la comprendiamo, non essendo fondata su alcun dato normativo. Dalle segnalazioni che riceviamo, emerge peraltro che in moltissimi casi neppure viene rispettata, anche perché non è minimamente vincolante per gli operatori, lasciati liberi di “concordare” (meglio dire “imporre”) quel che vogliono ai clienti.
Il suggerimento, ovviamente, per evitare danni complessivi gravi agli operatori è, per quanto possibile, di rinviare il viaggio o scegliere altre mete, senza però il pagamento di penali.
Chi tuttavia non intende o non può rinviare o scegliere altra meta, non può e non deve essere obbligato a partire o a pagare penali.
Ciò vale per l’Egitto, ma anche per la Libia, il Bahrein e tutte le altre mete che espongono improvvisamente ed inaspettatamente il turista a pericoli imprevedibili al momento della prenotazione.
Contestiamo infine anche chi sostiene incoscientemente che in Egitto sarebbe ormai cessato ogni pericolo, visto che il paese è tuttora sconsigliato, specie nelle città, ed è in mano militare senza un ordine costituito.
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