Mutui: tasso fisso o variabile?

Ovviamente non esiste una regola universalmente valida.
Si può iniziare dicendo che la scelta tra tasso fisso e tasso variabile dipende dalla nostra propensione al rischio: se accettiamo la possibilità di un aumento delle rate del nostro mutuo (nell’ottica di risparmiare quando i tassi sono bassi) allora possiamo orientarci verso il tasso variabile. Se invece non dormiamo la notte per il timore della quotazione Euribor che leggeremo l’indomani mattina sul giornale, allora è meglio che ci orientiamo verso il tasso fisso.

Fatta questa premessa, chi stipula oggi un mutuo a tasso variabile deve sapere che sicuramente le sue rate saranno destinate a salire inesorabilmente nei prossimi anni. La ragione è evidente: oggi i tassi Euribor sono arrivati a quotazioni molto basse e quindi il futuro non può che riservarci degli aumenti, visto che sotto lo zero non si può andare. Stando così le cose, il consiglio per chi stipulasse oggi un mutuo a tasso variabile è di non farlo con una rata già in partenza faticosa da pagare, perché altrimenti, al primo aumento dei tassi, diventerà subito impossibile o troppo difficile far fronte al pagamento della rata. Quindi, se fate il variabile oggi non impegnate più di un quarto del vostro reddito nella rata. Per spiegare ancora meglio il concetto, esaminiamo l’andamento del tasso variabile negli ultimi anni: mediamente chi ha scelto il variabile, anche grazie alla recente caduta dei tassi, ci ha guadagnato rispetto a chi ha scelto il fisso. Ma allora, viene da chiedersi, perché sino allo scorso autunno in tanti denunciavano di non farcela più con il mutuo? la risposta è semplice: erano stati mal consigliati dalla banca, avevano fatto rate troppo alte in partenza e al primo aumento dei tassi (peraltro ampiamente prevedibile) sono finiti in difficoltà, anche sul lungo termine ci stavano guadagnando. Per essere ancora più chiari: se ogni giorno mangio mezzo pollo sopravvivo, ma se per quindi giorni non mi danno niente da mangiare e nei successivi quindici giorni si presentano per darmi un pollo al giorno, forse sono già morto: in media avrei mangiato mezzo pollo al giorno ma non ce l’ho fatta. La colpa di chi è? Ovviamente non dal pollivendolo ma della banca, che non vi ha saputo consigliare bene.
Se invece fate il fisso, sicuramente pagherete una rata più pesante, ma sarete sicuri che più di quello non vi verrà chiesto per tutta la durata del mutuo.
Visto che oggi i tassi sono bassi, scegliere il tasso fisso è una opzione che in futuro si rivelerà sicuramente vantaggiosa o comunque non troppo sconveniente. Chi avesse invece fatto il tasso fisso alla fine degli anni 80 (quando i tassi erano al 18/20%), allora sì che avrebbe fatto un pessimo affare, perché avrebbe cristallizzato le proprie rate su un tasso davvero troppo elevato. Oggi non è così. 
Diverse considerazioni valgono per lo spread: oggi fa molto tendenza usare l’inglese, che in particolare nel settore finanziario è abusato, per dare l’impressione di particolare professionalità ed efficienza. Così è molto più bello usare il termine spread piuttosto che la sua traduzione, ovvero “margine” o “guadagno”: lo spread è in pratica il guadagno che la banca fa prestandoci i soldi. Questa percentuale, salita a dismisura negli ultimi mesi, sappiate che è trattabile, fisso o variabile che stipuliate. Quindi guardiamoci in giro e cerchiamo la banca che ci fa lo spread più basso e, anche con lei, trattiamo per ulteriori ribassi.
Ottenuto il  migliore spread, la scelta tra fisso e variabile andrà fatta con i criteri di cui sopra.
Successivamente potrete sempre rinegoziare con la stessa banca (ricontrattando lo spread o la tipologia di tasso), oppure passare ad altro istituto di credito (c.d. surrogazione).
Non si tratta però di operazioni semplici come il cambio di un paio di scarpe. Quindi attenzione: la rinegoziazione sta di fatto diventando un miraggio e se ve la impediscono segnalatecelo e noi cercheremo di aiutarvi. La surroga invece, se possibile, è ancora più insidiosa. Vi dicono che non costa nulla ma spesso non è vero. Alcuni istituti cercheranno di farvi fare un’assicurazione, magari sulla vita, che non è obbligatoria e costa cara. Altri vi sottoporranno spese varie impreviste. Altri ancora potrebbero fare un’offerta solo apparentemente più vantaggiosa perché magari prendono a riferimento rilevazioni Euribor più sfavorevoli o vi danno un valore che non comprende tutti gli effettivi costi del contratto.
Quindi il cambio del mutuo è una operazione molto delicata, che richiede una attenta valutazione (magari potete anche spendere qualche euro per associarvi ad una associazione di consumatori che vi potrebbe aiutare), inoltre non è detto che la normativa, in futuro, continuerà a consentire le operazioni che oggi si fanno.
Morale di tutto: attenta valutazione e quindi scelta, tendenzialmente senza ripensamenti e senza continui cambi, per evitare di farsi fregare.