Mutui, sospese le rate fino al 31 luglio 2012

È stato prorogato l’accordo tra le associazioni dei consumatori e l’Abi sulla sospensione delle rate dei mutui. Sarà possibile, quindi, presentare le domande per la sospensione delle rate fino al 31 luglio 2012 e l’arco temporale in cui dovranno verificarsi gli eventi che determinano l’avvio della sospensione è prorogato fino al 30 giugno 2012. Continua a leggere

Mutui e famiglie: al via il Fondo

Anche grazie alle “pressioni” della Casa del Consumatore e di Federcasalinghe, nella persona dell’On.le Federica Rossi Gasparrini, da ieri sono finalmente disponibili sul sito del Ministero del Tesoro le linee guida e il modulo di richiesta di sospensione per accedere al Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa.
Le domande possono essere presentate in banca a partire dal 15 novembre 2010. Attenzione che il Fondo opera nei limiti delle risorse disponibili e sino ad esaurimento delle stesse. Quindi chi ha necessità si affretti!

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Consigli per la moratoria dei mutui

Le difficoltà in cui versano gli imprenditori, a causa della crisi mondiale economico-finanziaria, sono note: riduzione dei fidi, aumento dello spread e dei costi delle commissioni.
In breve si assiste ad una preoccupante riduzione dell’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese (PMI).
Per reagire alla crisi l’ABI (Associazione Bancaria Italiana), la CONFINDUSTRIA ed il GOVERNO hanno siglato il 3 agosto 2009 un accordo, denominato AVVISO COMUNE, per consentire alle imprese di poter contare sulla “liquidità” necessaria per poter effettuare pagamenti, transazioni ed affari.
Dall’esame dell’Avviso Comune sulla sospensione del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo a favore delle Pmi emerge, però, la volontà del sistema bancario di “non impegnarsi” più di tanto a favore delle aziende.

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Impatto della crisi sulle abitudini di risparmio e consumo delle famiglie

Negli ultimi dieci anni il comportamento degli italiani si è rivelato piuttosto legato al consumo e finalizzato alla ricerca del benessere immediato, anziché ancorato al risparmio per il futuro.
Tale circostanza, con l’esplosione della crisi, ha evidenziato la vulnerabilità delle famiglie italiane, sebbene le condizioni del resto del mondo risultino in generale peggiori.
Ricordiamo che prima dell’attuale crisi, negli Stati Uniti il 25% delle famiglie americane deteneva quasi il 90% della ricchezza complessiva, contro il 71% delle famiglie italiane.
Nelle famiglie meno abbienti il dato è drammatico: il 20% delle famiglie americane non detiene ricchezza (circa l’1% in Italia). *(Fonte: Banca d’Italia, Servizio Studi n. 501).

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Mutui: le previsioni sull’andamento dell’Euribor

Sono in tanti a scriverci chiedendo consigli e previsioni per la scelta più difficile del momento: tasso fisso o variabile?
Con l’Euribor a tre mesi che è sceso a poco più dell’1%, effettivamente la stipula di un mutuo a tasso variabile consente un notevole risparmio (anche del 25%) sulla rata mensile, ma lascia forti interrogativi sul futuro.
Allora diamo un ulteriore spunto di riflessione: le previsioni degli analisti sul futuro andamento dell’Euribor (e quindi le previsioni sull’andamento della rata).

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Ancora sui mutui: ma la rata di gennaio era giusta?

Come noto, l’articolo 2 del decreto legge n. 185/2008 (convertito nella legge n. 2/2009), nell’ambito di una serie di misure urgenti a sostegno delle famiglie, ha stabilito che, per tutto il 2009, alla rate mensili dei mutui non si può applicare un interesse superiore al 4% annuo.

Tale tetto massimo si applica ai mutui ipotecari a tasso non fisso stipulati (prima del 31 ottobre 2008) per l’acquisto di una prima casa, che alla prima rata avessero applicato un interesse (comprensivo di spread) non superiore al 4%.

Questa soglia, proprio per aiutare le famiglie in difficoltà, è stata imposta con un provvedimento di urgenza e doveva spiegare i propri effetti sin dalla rata di gennaio 2009.

Da dicembre 2008 si sono succedute due circolari del Ministero dell’Economia contenenti chiarimenti, ma ancora (mancando, a loro parere, una circolare delle Agenzia delle Entrate) quasi tutte le banche non si sono ancora adeguate alla normativa.

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