La separazione tra coniugi, anche la consensuale (quella che nasce da un accordo spontaneo dei coniugi per separarsi), è un costo per la famiglia, a partire proprio dal ricorso per separarsi, per la cui redazione solitamente le coppie in rottura si rivolgono ad un legale di comune fiducia, spendendo anche qualche migliaio di euro.
Seguono poi i costi per mantenere due abitazioni separate, con relative utenze, eventuali mezzi di trasporto ed ogni altro aggravio di spesa che normalmente consegue alla perdita dell’economia di divisione delle spese di una coppia.
Non è quindi un caso che all’avvento della crisi abbia fatto seguito una consistente riduzione del numero di separazioni. Tante coppie evidentemente “tengono duro” in attesa di tempi migliori.
Se però la vita coniugale è diventata davvero non più tollerabile, magari con riflessi negativi anche per i figli, l’unica strada resta quella della separazione, se possibile con minori costi possibili.
È bene allora sapere che la separazione si può fare anche da soli, senza l’assistenza di un legale, che resta peraltro molto opportuno per la sua esperienza, soprattutto nei casi in cui vi siano situazioni complesse da gestire.
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