Difendersi dal virus della finta Polizia Postale

Sono giunte alla Polizia di Stato numerose segnalazioni di utenti che sono incappati in una pagina web su cui è fraudolentemente applicato il logo della Polizia Postale e delle Comunicazioni, copiato dal sito istituzionale.

I malcapitati si trovano improvvisamente il computer bloccato e l’unica pagina visualizzabile (riprodotta nella foto) minacciosamente avverte che il computer adoperato presenta contenuti illegali (immagini pedopornografiche e/o messaggi terroristici, etc.etc.). La pagina chiede all’utente di pagare in via elettronica una “multa” di 100 euro per il ripristino delle funzionalità del computer che sarebbe stato bloccato per ragioni preventive.

Spegnere e riavviare il computer è inutile: non appena ripartito il sistema operativo, ci si trova di nuovo inchiodati nell’unica pagina visualizzabile, che chiede di pagare per far funzionare il pc.

Va chiarito subito che la Polizia Postale non c’entra nulla e che si tratta di un virus truffaldino messo in rete per far soldi facili alle spalle delle ignare vittime che vi incappano, trovandosi da un momento all’altro con il computer bloccato. Continua a leggere



Autovelox sì, ma non dappertutto

Gli autovelox sono dispositivi tecnici di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni dei limiti di velocità stabiliti in base all’art. 142 del codice della strada.
L’obiettivo principale del loro impiego dovrebbe sempre essere quello di garantire la sicurezza stradale.
Molti automobilisti, però, li considerano strumenti posizionati abilmente dai comuni in punti strategici per fare cassa e percepiscono le relative contravvenzioni come particolarmente ingiuste.
Ciò anche alla luce dei recenti  “scandali” che hanno interessato numerosi comuni e loro funzionari indagati per aver utilizzato apparecchiature irregolari, perchè non omologate o, ancor peggio, tarate “ad arte” in modo da registrare una velocità superiore a quella reale.

In realtà, la legge consente agli organi di polizia di servirsi di questi strumenti tecnici per rilevare la velocità delle auto in corsa. Tuttavia, se la regola generale è quella della contestazione immediata da parte dell’agente in divisa, ad essa è possibile derogare soltanto quando vi è una valida giustificazione, ovvero quando la strada sia talmente trafficata da rendere eccessivamente difficoltoso e pericoloso per la circolazione fermare le auto che procedono ad alta velocità. Continua a leggere



Cartella sbagliata? C’è l’autotutela

Quando si riceve la notifica di una cartella esattoriale, è consigliabile leggerla attentamente e verificare se sussistono i presupposti per poterla contestare.
Da un’attenta lettura della cartella, infatti, può capitare di trovare qualche errore, se non addirittura un vero e proprio motivo di illegittimità.
I rimedi possono essere diversi a seconda del tipo di “vizio” riscontrato: autotutela, ricorso in opposizione a sanzione amministrativa, citazione/ricorso in opposizione all’esecuzione, citazione/ricorso in opposizione agli atti esecutivi.
Nei primi due casi è possibile difendersi da soli, negli altri due, invece, è opportuno farsi assistere da un legale.

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Sosta vietata: con le quattro frecce si può?

E’ capitato ad alcuni automobilisti di trovarsi il veicolo multato per divieto di sosta o altra infrazione pur avendolo lasciato per poco tempo con le quattro frecce azionate. Credevano di aver tenuto un comportamento lecito ed invece sono stati multati. E’ giusto? Quella che volgarmente viene definita “quattro frecce”, il nostro codice della strada la chiama (art. 151, comma I, lettera f) “segnalazione luminosa di pericolo”, ovvero “il funzionamento simultaneo di tutti gli indicatori luminosi di direzione”. L’art. 153 del medesimo codice stabilisce tassativamente i casi in cui l’automobilista può (anzi, deve) azionare la segnalazione luminosa di pericolo: I conducenti… Continua a leggere