Servizi non richiesti su internet: come disattivarli

Capita spesso che mentre si gioca con il telefono, si consulta una app o, in generale, si naviga su internet, si sfiorino inavvertitamente pubblicità on line che attivano servizi non richiesti.
Questa pratica commerciale scorretta è stata anche oggetto di un servizio delle Iene della scorsa settimana che ha mostrato come molti si siano accorti del problema solo una volta ricevuta la bolletta, notando addebiti strani per servizi di cui si ignorava l’esistenza.
È una cosa che, purtroppo, capita molto di frequente e che sfrutta il fatto che la navigazione ormai avviene prevalentemente attraverso smartphone e tablet, dotati di touch-screen, per cui è più facile cliccare su banner pubblicitari e attivare così servizi “nascosti”.

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Telefonia: è giusto pagare i costi di disattivazione?

Fino al 2007 le chiamavano penali: venivano applicate agli utenti che decidevano di cambiare operatore telefonico oppure di esercitare la propria facoltà di recesso dal contratto telefonico.
Poi la legge 40/2007 ha vietato l’addebito di qualunque penale o spesa che non fosse giustificata da “costi degli operatori”.
E gli operatori che hanno fatto? Hanno cominciato ad applicare i cosiddetti “costi di disattivazione”: cifre piuttosto alte addebitate nelle bollette di chiusura senza alcuna spiegazione…

L’ennesimo tentativo di aggirare la legge? Forse sì…
Ma vediamo cosa prevede la normativa “spiegata” dalle Linee guida stilate dall’Autorità Garante per le Comunicazioni e come contestare l’addebito di importi spropositati per la disattivazione del servizio o per il cambio di operatore. Continua a leggere