Ventaglio, verso la class action

La Casa del Consumatore, a seguito delle numerosissime segnalazioni ricevute, ha già incaricato un pool di avvocati di valutare la situazione dei clienti dei Viaggi del Ventaglio ed avviare le azioni necessarie alla loro tutela, compresa la class action.
Il pool è composto dall’esperto di diritto fallimentare e societario Prof. Vittorio Afferni, dall’esperto di class action avv. Giorgio Afferni e dalle nostre avvocatesse esperte nella tutela del turista, Francesca Pinciroli e Lara Pellegrini (già note per la vicenda Todomondo della scorsa estate), tutti coordinati dal presidente nazionale della Casa del Consumatore, avv. Giovanni Ferrari. 

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I Viaggi del Ventaglio in crisi

Problemi in vista per la società “I Viaggi del Ventaglio” che, già in liquidazione, pare abbia un indebitamento finanziario netto di gruppo di 16,9 milioni di euro e debiti per circa 144 milioni.
Il tour operator lo scorso 22 dicembre ha inoltre presentato presso il Tribunale di Milano domanda di concordato con ristrutturazione.

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Parità uomo-donna: vietata ogni discriminazione nell’accesso a beni e servizi

Il tipico settore nel quale siamo abituati a riscontrare molti e frequenti casi di discriminazione in base al sesso è sicuramente quello del lavoro. Tuttavia non è l’unico. Per raggiungere le c.d. “pari opportunità” molto si è fatto negli ultimi anni, ma tanto rimane ancora da fare.
La Direttiva europea n. 2004/113 si è occupata dell’accesso e della fornitura di beni e servizi, con particolare riferimento a quelli assicurativi e finanziari, sanzionando tutti i casi in cui, sulla base di una discriminazione sessuale, viene opposto un rifiuto di fornire un bene/servizio oppure la fornitura viene concessa ma a condizioni meno favorevoli per gli individui di uno dei due sessi.

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Bicicletta a punti

Ormai la notizia ha circolato abbondantemente: il ritiro, la sospensione, la revoca della patente e la perdita di punti sono rischi a cui va incontro anche chi guida la bicicletta, se non rispetta il Codice della Strada.
In linea di principio potrebbe anche essere giusto, anche se risulta evidente la disparità di trattamento tra chi va in bicicletta possedendo la patente rispetto a chi non l’ha.
Quello che però ci fa più paura è che vigili troppo zelanti scambino la bici per un’auto.

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Avere un cane significa avere precise responsabilità

È di pochi mesi fa un’ordinanza del Sottosegretario di Stato Francesca Martini volta a responsabilizzare maggiormente i proprietari di cani. Tale provvedimento è stato preso in seguito agli spiacevoli fatti di cronaca avvenuti l’inverno scorso in Sicilia che hanno visto protagonisti cani particolarmente aggressivi e rabbiosi.
Oggi non soltanto il proprietario ma anche chi detiene momentaneamente un cane (es. dogsitter) è ritenuto responsabile del suo benessere, del suo controllo e della sua detenzione, e risponde sia civilmente che penalmente dei danni/lesioni provocati dall’animale a persone, animali o cose.
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Arriva la class action all’italiana

Forse finalmente ci siamo: da gennaio 2010 anche da noi dovrebbe essere possibile fare class actions. È questo l’effetto dell’approvazione dell’art. 49 del Ddl Sviluppo, che introduce in Italia, attraverso l’aggiunta di un nuovo art. 140 bis al codice del consumo, l’azione di classe.
Non si tratta del modello (pessimo) che aveva approvato il precedente governo e che è stato rinviato di sei mesi in sei mesi sino a non vedere mai la luce, ma di un nuovo (ancor peggiore) modello, che comunque consentirà ai cittadini vittime di illeciti di agire non solo per il ristoro dei propri danni ma anche di tutti coloro che si trovano in posizione identica alla loro.
Sono già state evidenziate tante criticità di questo nuovo strumento e molte altre emergeranno, soprattutto dopo le sue prime applicazioni pratiche. Comunque dovrà avere ad oggetto fatti e comportamenti successivi all’entrata in vigore della nuova legge (già si discute se il termine sarà il 31/12/2009 o tra pochi giorni, quando entrerà in vigore tutto il Ddl Sviluppo).

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