A causa dell’emergenza epidemiologica Covid-19, molti studenti hanno dovuto rinunciare al momento dell’anno più atteso: la gita scolastica. C’è stato un rammarico generale, sia per chi desiderava visitare la città d’arte scelta e sia per chi non vedeva l’ora di trascorrere qualche giorno con i compagni di classe.
Tralasciamo il dispiacere dei ragazzi per il loro viaggio di istruzione e pensiamo ai genitori, perché sono numerosi coloro che si sono domandati come ottenere il rimborso della quota versata.
Le famiglie hanno diritto ad ottenere il rimborso della quota pagata e ciò può avvenire mediante restituzione in denaro o voucher da utilizzare entro un anno dall’emissione, salvo particolari casi in cui viene sempre restituito l’importo versato. Scopriamo quando è possibile ottenere il rimborso in denaro.
La legge 24 aprile 2020, n. 27, art. 88-bis, comma 8 stabilisce che nei casi di sospensione dei viaggi e iniziative di istruzione a causa dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020, il rimborso corrisposto dall’organizzatore aggiudicatario in favore dell’istituto scolastico committente, può essere effettuato in denaro o mediante voucher da utilizzare entro un anno dall’emissione. Invece, sarà sempre restituita la somma versata, senza emettere il voucher, per i viaggi o iniziative di istruzione della scuola dell’infanzia o di classi terminali della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Il rimborso dovrà avvenire non oltre sessanta giorni dalla data prevista di inizio del viaggio.
Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare molto di rimborsi effettuati mediante voucher e in tanti si sono chiesti se sia una modalità di rimborso giusta. Si può dire che l’imposizione del voucher (parliamo di imposizione perché non è richiesta alcuna forma di accettazione da parte del cliente), certamente non è stata una mossa ideata a favore dei consumatori, però almeno è stato utilizzato il buon senso nei confronti di coloro che non avrebbero potuto utilizzarlo. La nota positiva è che la normativa ha riconosciuto il rimborso in denaro a quei genitori con figli nella scuola dell’infanzia, in quinta elementare, terza media, quinta superiore che, con la conclusione del ciclo di studi, non avrebbero potuto utilizzare il voucher il prossimo anno.
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Articolo realizzato nell’ambito del Progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – Direzione generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese – avviso n. 3/2020.