Sharazon.it e Sharazon.shop. Cosa succede e cosa fare per uscirne

Con un recentissimo provvedimento d’urgenza l’Autorità Antitrust ha imposto la chiusura del sito sharazon.it della signora Carmela Venerone.
Come si dice dei Papi, morto un sito se ne fa un altro! Ed ecco spuntare il sito sharazon.shop, che questa volta, pur presentandosi come un sito italiano, in realtà è intestato a tal Share Distribution D.O.O, con sede in Umago (Croazia).
Manco a dirlo, il contenuto è lo stesso di sharazon.it.

Me vediamo di capire cosa sta succedendo e come uscire dal meccanismo perverso di questi siti.

LA DECISIONE D’URGENZA DELL’ANTITRUST
L’Antitrust ha accertato che l’offerta commerciale di sharazon non consiste nella vendita di prodotti immediatamente disponibili ad un prezzo scontato, ma nel solo ingresso in un “gruppo di acquisto”, in cui la condizione indispensabile per l’ottenimento del bene alle promesse condizioni di favore è l’adesione di altri consumatori.
L’importo versato dai consumatori costituisce quindi solo una “prenotazione” che consente l’inserimento in una lista gestita e organizzata dalla stessa sharazon nella quale gli aderenti alle offerte vengono progressivamente inseriti al fine di “compensare” la prenotazione dei precedenti consumatori e consentirgli di ottenere il bene prescelto al prezzo scontato.
L’Autorità ha ritenuto necessario un intervento di urgenza, non essendo fornite ai consumatori adeguate informazioni sui criteri di funzionamento del processo di acquisto, sulle modalità e tempi di scorrimento della lista di attesa, ai fini della procedura di compensazione, nonché – soprattutto – sull’effettiva possibilità di ottenere la consegna del bene prenotato.
Inoltre, è emerso che i consumatori che hanno effettuato prenotazioni su sharazon, non solo – solitamente – non hanno ricevuto il bene prenotato al prezzo scontato, ma risultano essere stati ostacolati nell’esercizio dei diritti contrattuali ed in particolare nella possibilità di esercitare il recesso e nell’ottenere il rimborso integrale delle somme versate.
Con l’intervento cautelare è stato quindi ordinato a sharazon di sospendere ogni attività diretta all’utilizzo della modalità di vendita subordinata alla successiva adesione di altri consumatori, nonché alla vendita di prodotti presentati come disponibili ma in realtà non pronti per la consegna.

Ricevuta la notifica del provvedimento cautelare, sharazon è stato chiuso e sharazon.shop è stato aperto, continuando la stessa attività di sharazon.

 

I COMMENTI SU SHOPPINGVERIFY
Appena chiuso sharazon, abbiamo iniziato a ricevere su ShoppingVerify decine di commenti a cinque stelle sul nuovo sito sharazon.shop.
Incuriositi dall’inconsueta mole e positività dei commenti, anche grazie ad alcune segnalazioni di consumatori, siamo venuti a conoscenza che il sito promuove le recensioni su ShoppingVerify con un regolamento ben preciso, che qui di seguito riportiamo.

Regole recensione ShoppingVerify
Punti per ogni recensione valida: 10
Numero di recensioni massime al giorno: 3.

Regolamento:
– Verranno conteggiate solo le recensioni con 5 stelle;
– Ogni recensione va fatta da un dispositivo diverso, possibilmente cambiando anche connessione, diversamente con ogni probabilità essa verrà eliminata da ShoppingVerify e noi non potremo conteggiarla;
– Scrivere alla fine della recensione un riferimento (codice d’ordine o nome e cognome) per poter associare la recensione a voi (solo se utilizzate un account con nome e cognome diverso dal vostro);
– Possibilmente distanziare di qualche ora una recensione dall’altra;
– Le recensioni con meno di 20 parole non verranno considerate;
– Il contenuto della recensione deve essere reale e credibile, ShoppingVerify cancella le recensioni che possono sembrare false e noi non potremo poi conteggiarle.
Tutte le recensioni verranno controllate prima di assegnare il punteggio, vi chiediamo quindi di rispettare le regole sopra riportate.

Il “regolamento” di sharazon è chiaramente finalizzato ad ottenere, promettendo punti, recensioni falsamente positive, anche duplicate o triplicate.
Per questa ragione abbiamo sospeso la pubblicazione di tutti gli entusiastici commenti a cinque stelle sul sito sharazon.shop e abbiamo eliminato il sito sharazon e tutti i suoi commenti da ShoppingVerify.

 

COSA FARE PER USCIRNE
Come ha rilevato l’Antitrust e come è evidente anche visitando il sito sharazon.shop e provando la procedura di acquisto, le informazioni fornite dal venditore sulla complessa procedura per ottenere la consegna del bene acquistato sono lacunose e non sono trasparenti e comprensibili.
Per questa ragione, tutti i clienti di sharazon e sharazon.shop che vogliono annullare il loro acquisto devono inviare una comunicazione via pec al venditore, esercitando il diritto di recesso (se l’acquisto non risale a più di 14 giorni prima) o chiedendo il rimborso delle somme pagate per inadempimento del venditore agli obblighi informativi che gli gravano per legge.
Trascorsi quindici giorni dall’invio della pec, se non riceverete il rimborso potrete agire nei confronti del venditore.

 

L’INIZIATIVA DI CASA DEL CONSUMATORE
Casa del Consumatore ha predisposto un modello di richiesta di rimborso, il cui costo comprende il tesseramento annuale all’associazione a prezzo dimezzato (25,00 euro invece di 50,00 euro) e l’invio da parte dell’associazione della richiesta di rimborso al venditore via pec.
Dopo l’invio delle prime diffide si valuterà, in base alle risposte del venditore, se siano necessarie ulteriori azioni, anche collettive, che saranno valutate dai legali dell’associazione e comunicate a tutti gli aderenti.
Per aderire all’iniziativa potete acquistare il modello di richiesta di rimborso, se avete già provveduto diversamente, contattare il servizio di assistenza agli acquisti online di Casa del Consumatore al numero 02 87169705.

AGGIORNAMENTO DEL 7 LUGLIO 2020

Purtroppo, nonostante l’invio di numerose diffide, il sito continua a non rimborsare nulla e a non dare alcuna risposta ai clienti.

Dalle indagini che abbiamo svolto, si è appurato che i titolari e la società sono nullatenenti. Per tale ragione sconsigliamo azioni civili, che esporrebbero solo a ulteriori inutili costi.

La pubblicazione del modello di diffida è stata sospesa, visto che pure la pec non riceve più alcuna comunicazione. 

Consigliamo, a chi non avesse ricevuto il rimborso e/o la consegna, di rivolgersi alla Polizia Postale.