Il Consiglio di Stato bacchetta l’AEEG

Il Consiglio di Stato ha dato di nuovo ragione alla Casa del Consumatore, confermando la decisione del Tar Lombardia di annullare la delibera n. 109/08 con cui l’Autorità per l’Energia elettrica ed il gas (AEEG) aveva aumentato i “prezzi minimi garantiti” per i produttori di energia elettrica da impianti cd. mini-idro, caricando il relativo aggravio di costi sulle bollette degli italiani.

L’aumento era stato disposto dall’Autorità su pressione delle associazioni dei piccoli produttori e sulla base di elementi forniti dalle stesse associazioni, senza verifica da parte di AEEG e senza contraddittorio con le associazioni di consumatori. Gli studi presentati dalle associazioni di produttori, richiamati dalla delibera dell’Autorità, contenevano dati generali senza alcuna prova di effettivi aumenti di costi e proporzione di questi rispetto alla maggiorazione dei prezzi minimi stabilita nella delibera.

Secondo il Consiglio di Stato “se può accettarsi l’idea – proposta dall’Autorità – che i dati siano forniti dai produttori, solo il rispetto delle garanzie procedimentali dovute , e non certo l’adozione di atti a sorpresa, consente di evitare il noto fenomeno della “cattura” dell’Autorità di regolazione da parte dei produttori e dei soggetti professionali interessati all’ambito di mercato oggetto della regolazione (…). Né interessa la modestia degli importi economici riportati in bolletta, posto che l‘aggravio dei costi per il Gestore della Rete appare sensibile (circa 90 milioni di euro pag.10 della memoria dell’appellata Casa del consumatore) e non può quindi essere liquidato come decisione bagatellare a fronte della quale nessuna specifica istruttoria sarebbe comunque necessaria”.

Con queste pesanti motivazioni il Consiglio di Stato, riconosciuto che l’aumento del prezzo minimo avrebbe potuto incidere per milioni di euro sulle bollette degli utenti, ha accolto la tesi della Casa del Consumatore, riconoscendone la legittimazione ed il ruolo svolto e bocciando le istanze dei produttori.

Si tratta di una difficile e importante vittoria: difficile perché eravamo soli contro le più importanti e rappresentative associazioni di categoria e istituzioni del settore (AEEG, GSE, Aper, Sagi e Federpern Italia); importante per i milioni di euro fatti risparmiare in bolletta ai consumatori italiani”. Aggiunge Ferrari:

Alcuni ci hanno rimproverato che la nostra azione, colpendo l’energia da fonti rinnovabili, non sarebbe stata “opportuna”. Noi rispondiamo che la nostra associazione è molto vicina e sensibile ai temi ambientali, ma ritiene che gli aiuti senza regole, oltre a pesare sulle tasche dei soli consumatori, si rivelano dannosi per un mercato che deve essere libero, concorrenziale e lontano da politiche opportunistiche.