Cosa è il deep fake? Svelati tutti i rischi connessi all’uso di questa nuova tecnologia

Deep fake è un termine nato dall’unione di deep learning e fake. Si tratta di video, foto o audio falsi creati manipolando contenuti reali grazie all’intelligenza artificiale, ed in particolare alle tecnologie di machine learning e alla generazione di reti neurali profonde. I deep fake riescono, per esempio, a sostituire il viso di una persona con quello di un’altra, ad imitare esattamente una determinata voce, o  a ricreare le caratteristiche o i movimenti di un volto o di un corpo, dando vita a immagini o video di persone dai tratti del tutto realistici. Scopriamo i rischi di questa tecnologia.

La grande diffusione di deep fake che circolano sul web desta grande preoccupazione: le nuove tecnologie sono in grado, infatti, di creare contenuti multimediali sempre più raffinati che difficilmente vengono riconosciuti come falsi anche dagli occhi dei più esperti. Il problema è quanto più urgente di fronte agli usi malevoli di questa nuova tecnologia.

I rischi e i danni connessi sono molteplici

Innanzitutto, il mondo dei deep fake realizza dei veri e propri furti di identità, che costituiscono una gravissima minaccia alla riservatezza e alla dignità delle persone. I deep fake possono creare contesti e situazioni mai accadute nella realtà e compromettere, così, le persone che compaiono nel video. Queste risultano non solo private del controllo sulla propria immagine, ma anche del controllo sulle proprie idee e pensieri, che risultano falsati dai discorsi mai pronunciati o dai comportamenti mai tenuti ricreati grazie all’intelligenza artificiale.
Ciò assume un rilievo ancora più grave quando il soggetto che compare nel falso digitale è rappresentato nudo, in pose compromettenti e a carattere sessuale o  persino è inserito in immagini o video a  sfondo pornografico. Si parla in questo caso di deep nude. Inizialmente, vittime di questi illeciti erano soprattutto celebrità, ma oggi sono coinvolte sempre più anche persone comuni.
Altrettanto critico è il caso in cui l’intelligenza artificiale, ed in particolare i deep fake, vengono impiegati a supporto di atti di cyberbullismo. Le vittime, anche giovani e giovanissimi, vengono derise, screditate o denigrate. In alcuni casi, possono nascere anche dei veri e propri ricatti, tramite i quali si chiedono soldi o altro in cambio della cancellazione del contenuto.

Un ulteriore rischio è legato agli usi dei deep fake finalizzati alla manipolazione delle informazioni e alla diffusione di fake news. Attraverso l’utilizzo dei deep fake, infatti, gruppi o persone, mossi da motivi ideologici, politici o sociali, possono promuovere vere e proprie campagne di disinformazione, in grado di creare grande scalpore e confondere profondamente l’opinione pubblica. 
Molto spesso nei contenuti multimediali fittizi sono coinvolti leader politici, i quali vengono diffamati al fine di influenzare le opinioni dell’elettorato: tutto ciò rappresenta una grave minaccia al diritto di autodeterminazione informativa e alla libertà decisionale dell’individuo, e arrivano a minare la stessa democrazia
Oltre alle implicazioni politiche, le fake news diffuse tramite i deep fake possono anche danneggiare la reputazione di aziende, influenzare i mercati finanziari o supportare frodi e truffe.
Celebri episodi in cui la società è stata ingannata da deep fake creduti reali portano a chiederci quale sarà il futuro dell’informazione, come si evolverà la nostra capacità di distinguere la realtà dalla finzione e fino a che punto potranno spingersi gli sviluppi dell’intelligenza artificiale. 

In Italia, già nel 2020 il Garante della Protezione dei Dati personali ha formulato un vademecum, intitolato Deepfake il falso che ti “rumba” la faccia (e la privacy), volto a diffondere tra i cittadini la consapevolezza circa i rischi dei deepfake. L’educazione digitale è infatti essenziale per far fronte a un problema difficile come quello legato al deep fake: se si ha cognizione circa l’esistenza di tali tecnologie, sarà anche più facile non credere indistintamente a tutto ciò che circola online. Immagini sfocate o sgranate, oscillazioni del volto, movimenti innaturali degli occhi, ombre o strani riflessi sul viso e deformazioni della bocca sono solo alcuni dei segnali che aiutano a riconoscere i deep fake. Se ritieni che un audio o un video sia un deep fake creato all’insaputa del soggetto coinvolto, evita di condividerlo e provvedi a segnalarlo alle Autorità di polizia o al Garante per la protezione dei dati personali.

Infine, vogliamo rammentare che nell’era digitale tutto ciò che inizia a circolare in rete rischia di rimanere online per sempre ed è facile che chiunque possa illegittimamente appropriarsi di tale contenuto: il principale suggerimento per non cadere vittima di chi utilizza in maniera inappropriata le nuove tecnologie è di riflettere scrupolosamente ogni volta che si intende diffondere immagini, informazioni o contenuti di sé e dei propri cari.

Finanziato dal MIMIT D.M. 6/5/2022 art. 5

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