Grosse novità in arrivo per le caldaie e per i climatizzatori, privi fino ad oggi di libretto di manutenzione periodica ed esenti da verifiche e controlli.
A partire dal primo giugno sarà obbligatorio dotarsi di nuovi libretti, che devono essere scaricati dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico, a cura del proprietario della casa, dell’inquilino o di chi comunque è responsabile dell’impianto.
I vecchi documenti che certificano l’efficienza degli impianti installati all’interno degli edifici vanno in pensione, per lasciare spazio a nuovi libretti, non più basati su due modelli, ma su un modello unico, personalizzabile attraverso tante schede, in funzione degli apparecchi e delle componenti dell’impianto. Il libretto deve essere compilato per la prima volta dall’installatore e poi aggiornato dal responsabile dell’impianto o dal manutentore. Dopo aver scaricato i nuovi modelli, già disponibili sul sito del Ministero, il responsabile dell’impianto dovrà trascrivere sulla prima pagina i dati identificativi dell’impianto stesso e consegnarlo per l’aggiornamento, al momento del controllo, al manutentore.
Oltre al libretto di impianto, obbligatorio per tutti gli apparecchi, è previsto anche un rapporto di efficienza per i sistemi soggetti a verifiche periodiche (ogni quattro anni), cioè quelli con potenza superiore a 10 kw. Tale rapporto, compilato dal manutentore, deve essere da quest’ultimo trasmesso agli enti locali che aggiornano il catasto e organizzano verifiche a campione.
La vera grande novità è, quindi, rappresentata dall’introduzione di obblighi, prima assenti, per i sistemi di condizionamento, che sono ora equiparati in tutto e per tutto agli impianti di riscaldamento e devono, infatti, essere sia dotati di libretto sia sottoposti agli opportuni controlli quadriennali se hanno una potenza maggiore 12 kw, per cui sarà necessario anche per i climatizzatori il rapporto di efficienza.
Questa previsione è in linea con quanto stabilito a livello comunitario, per cui l’Italia si è ora adeguata, con molto ritardo, agli standard europei che da anni richiedevano norme relative alle ispezioni per i condizionatori, al fine di abbatterne i consumi.