Con il tuo profilo fb hai messo “mi piace” sulla pagina di un’azienda oppure hai lasciato i tuoi dati per scaricare un coupon per campioncini omaggio o buoni sconto?
Hai invitato qualche tuo amico ad aderire offerte tramite i social network?
È molto probabile che tu sia finito nella rete del social spam e del marketing virale!
Con l’evolversi della tecnologia ed il diffondersi delle iscrizioni ai social network, anche l’attività pubblicitaria è cambiata: ora, per esempio, i messaggi pubblicitari vengono pubblicati direttamente sulle bacheche dei social. Le aziende, infatti, utilizzano moltissimo facebook e twitter (i principali) per “profilare” i dati degli iscritti.
Per fortuna il Garante della Privacy, preso atto delle moderne tecniche di marketing online, è intervenuto per regolare il sistema attraverso una serie di linee guida che le aziende devono rispettare, se non vogliono rischiare di subire pesanti sanzioni pecuniarie.
La regola-base è quella del consenso informato: l’utente deve avere espresso il proprio specifico consenso all’utilizzo dei propri dati ai fini promozionali.
Inoltre, il Garante ha stabilito che un’impresa possa fare offerte e promozioni per tutti i propri fans (ad esempio i suoi followers o quelli che “piacizzano” la sua pagina facebook), ma solo se costoro, al momento dell’iscrizione alla pagina aziendale, hanno espresso chiaramente il proporio interesse e consenso a ricevere messaggi pubblicitari inerenti a prodotti e servizi offerti dall’azienda stessa.
Attenzione però: le imprese che raccolgono i dati personali degli utenti a fini promozionali, in genere con un unico consenso per così dire “semplificato”, acquisiscono in realtà un consenso valido anche per altre aziende “terze” cui verranno trasmessi i dati dell’interessato.
Che fare nei casi di trattamento indesiderato dei propri dati a fini pubblicitari?
Inviare all’azienda una comunicazione con cui si revoca il consenso al trattamento dei propri dati.
Che fare nei casi di trattamento illegittimo dei propri dati?
Se non si è mai espresso il consenso al trattamento dei propri dati oppure il precedente consenso è stato revocato, ma l’azienda continua ad inviare messaggi di spam pubblicitario, è opportuno fare una segnalazione al Garante della Privacy che, se ci saranno gli estremi, potrà sanzionare le aziende che hanno tenuto un comportamento irregolare.