Genitori che postano le foto dei figli: lo “sharenting”


Si chiama sharenting il fenomeno del momento che sta interessando le generazioni “social” che, a distanza anche di anni, potrebbero trovare foto pubblicate in rete “a loro insaputa”, che li ritraggono nei momenti d’infanzia più intimi e teneri, che magari avrebbero preferito non pubblicare. Leggi questo articolo per saperne di più.

Quante volte capita di vedere immagini di minori postate sui social media? Foto condivise dai genitori relative alla nascita del proprio figlio, dei suoi momenti più teneri come i primi passi, la vacanza al mare o in montagna, con la famiglia o con gli altri bambini. Il problema è che molti non considerano la possibilità che i propri figli (anche a distanza di anni) potrebbero non gradire i post su Facebook, Instagram e su tutti quegli altri social a loro inaccessibili fino ai 14 anni.
Lo “sharenting” (termine nato da “parenting” e “sharing“) altro non è che il condividere da parte dei genitori in modo compulsivo tutto ciò che riguarda i propri figli nelle diverse fasi della vita. Alcuni genitori condividono foto dei propri figli sul web prima ancora di nascere, attraverso immagini ecografiche.

Cosa devono sapere i genitori prima di premere “pubblica”?
Innanzitutto che i propri figli, quando cresceranno, potrebbero essere imbarazzati dalle foto che sono state condivise in precedenza ma sarà troppo tardi perché tutto ciò che si pubblica in rete è per sempre. Ci sono inoltre anche dei rischi causati una eccessiva esposizione, come quello che queste foto vengano prese da malintenzionati. A questo proposito, è molto importante restringere le impostazioni della privacy: si può facilmente fare in modo che le immagini siano visibili solo a un ristretto gruppo di persone, ad esempio familiari e amici intimi.

Quali tutele per i minori?
La legge vieta la circolazione di foto e/o video di una persona senza il suo esplicito consenso, vi è anche una tutela specifica riservata ai minori in virtù della Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989.
Se prima il pericolo di un utilizzo scorretto dei social era dei ragazzi, ora sembra quasi che siano i genitori a utilizzare i social in modo poco consapevole.
Bisogna insegnare ai propri figli a utilizzare i social network in modo consapevole, prestando attenzione alle regole e soprattutto ai pericoli dell’Internet, dando per primi il buon esempio. Meno pubblichiamo, più li lasceremo liberi di scegliere in futuro.

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