In alcune città d’Italia già da tempo si sente parlare della moneta complementare o “alternativa”, introdotta con l’obiettivo di favorire gli scambi tra imprese.
Questa moneta alternativa si basa sullo scambio di beni o servizi, concetto che trova origine nel “baratto”, ossia la più elementare forma di scambio nata nell’antichità per garantire lo scambio di beni o servizi senza l’utilizzo della moneta.
Nel tempo il baratto ha subito molte trasformazioni ed oggi possiamo associarlo alla permuta, ossia quella tipologia di contratto che prevede il reciproco trasferimento di un bene da un contraente all’altro.
Ma in quali città c’è già la moneta alternativa? Continua a leggere