L’estate sta finendo, il caldo torrido lascia spazio alle temperature più miti e alle prime piogge di inizio autunno, il clima ideale per quei particolari “frutti” del bosco, o meglio del sottobosco, che sono i funghi.
Proprietà nutrizionali quasi nulle ma tanto gusto, pochi grassi e una ricca varietà di specie e di ricette: dai porcini agli ovoli, dalle mazze di tamburo ai galletti, funghi secchi, sott’olio o sott’aceto, fritti o nel risotto.
Il loro difetto è la scarsa digeribilità, per questo è consigliabile un consumo attento e non eccessivo. Soltanto poche specie possono essere mangiate a crudo, nella maggior parte dei casi è necessaria una cottura o comunque una bollitura in acqua salata in modo che l’alta temperatura elimini le componenti velenose c.d. “termolabili”.
Per evitare veri e propri avvelenamenti così come intossicazioni anche lievi è assolutamente necessario accertarne la commestibilità. Dal momento che molti funghi tossici hanno un aspetto simile a quelli mangerecci, è consigliabile in ogni caso rivolgersi agli ispettorati micologici istituiti presso le Asl per farli esaminare gratuitamente ed ottenere un attestato di commestibilità corredato da utili indicazioni per il corretto consumo.
I principali funghi commestibili sono i porcini, gli ovoli, i chiodini, i prataioli, i gallinacci e le mazze di tamburo.