Quello dello spreco alimentare è un problema che può riguardare anche le nostre case. Con una buona organizzazione della spesa e qualche semplice accorgimento riguardante la conservazione degli alimenti, però, è possibile limitarsi. Ecco alcuni consigli.
Pianificare
Prima di fare la spesa, è bene pianificare i pasti che verranno preparati a casa durante la settimana e controllare quali alimenti si hanno già e quali bisogna acquistare. È bene preparare la lista della spesa da portare al supermercato e seguirla attentamente, evitando di fare la spesa a stomaco vuoto: la fame fa riempire il carrello più del dovuto.
Occhio alle scadenze
Controllare le scadenze degli alimenti è fondamentale, inoltre è utile scegliere i prodotti con una vita residua più lunga (nel banco frigo sono quelli meno in vista). Se, distrattamente, si ha acquistato un prodotto scaduto, riportalo indietro: il negozio ha il dovere di cambiarlo. Per mantenere gli alimenti freschi il più a lungo possibile, è necessario impostare correttamente la temperatura del frigo (+4 °C). In molti casi, gli alimenti avanzati possono essere congelati, annotando sempre sul sacchetto o sul contenitore il contenuto e il giorno. Attenzione alle scadenze: le differenze tra “Preferibilmente entro” o “entro”
Attenzione alla differenza tra la dicitura “da consumarsi entro…” e quella “da consumarsi preferibilmente entro…”. Erroneamente, si interpretano tutte e due le espressioni in senso ma, contrariamente a quanto si crede, la presenza o meno dell’avverbio “preferibilmente” cambia di molto le cose.
Da consumare preferibilmente entro: prodotti che garantiscono inalterato il proprio valore nutrizionale se consumati entro la data segnalata sulla confezione. Una volta passata la data indicata, invece, le caratteristiche del prodotto potrebbero venire alterate o compromesse. Chiariamo: questo non significa che non sia più commestibile o sicuro, semplicemente non avrà lo stesso apporto di nutrimenti dichiarato o magari ne risentirà in termini di gusto.
Da consumare entro: il termine è rigido perché in questo caso c’è di mezzo la salute. In alcuni casi è possibile una certa tolleranza, sempre che il prodotto sia stato conservato correttamente.