Capita molto frequentemente di sentirsi stressati a causa delle nuove tecnologie: lo stress tecnologico o “tech stress” è un nuovo termine che defininisce gli effetti psicofisici negativi dell’era digitale.
Grazie agli spazi di archiviazione su Internet illimitati, è pià facile serbare tutto, anche le informazioni più insignificanti a scapito di quelle nuove: in questo modo la capacità di archiviare nuove memorie e di ricordare le cose importanti cambia drasticamente.
L’uomo subisce diversi flussi di informazione ed è in grado di fare sempre più cose contemporaneamente. Studi recenti hanno dimostrato che l’incapacità di concentrarsi persiste anche a computer spento, non ci si riesce a sbarazzare delle proprie tendenze multitasking neppure quando non si compiono più azioni contemporaneamente.
Bisognerebbe cercare di limitare drasticamente il tempo che trascorriamo online e soprattutto informarsi non solo sui pregi che l’era digitale trascina con sé.
La consapevolezza
Il sapere di essere stressati è già un buon modo per iniziare a ridurre lo stress tecnologico.
Succede a volte di rendersi conto di essere così tanto assorti dallo schermo da non accorgersi di bisogni più importanti o di altre mansioni fondamentali.
Comunicazione sincrona o asincrona
Il termine “comunicazione sincrona” indica quando, in tempo reale, due o più persone chiacchierano, si telefonano o chattano.
Si tratta invece di “comunicazione asincrona” quando avvengono quegli scambi “senza tempo”: sms, e-mail, messaggi vocali e altro.
Velocità e controllo
La comodità della comunicazione asincrona viene danneggiata dalla velocità moderna e dai sistemi di controllo. Per facilitare la velocità nelle risposte tutti questi sistemi hanno creato delle modalità di controllo, ad esempio le spunte che indicano che un messaggio è stato letto. Capita spesso di sentirsi “in dovere” di dover rispondere immediatamente quando si riceve un messaggio: questo è l’effetto peggiore di questa unione fra velocità e controllo creato dalle nuove tecnologie.
“Digital divide”
Questo termine inglese indica la differenza fra i paesi nello sviluppo tecnologico, in particolare chi ha accesso ai messi di informazione e chi non lo ha. Questo fenomeno al giorno d’oggi si può notare anche fra le diverse generazioni.
Da sempre le generazioni si sono distinte per l’uso di specifiche tecnologie: anni fa si usava il giradischi mentre anni dopo si è diffuso l’uso dell’Mp3.
Si può però notare una distinzione tale anche a distanza di pochissimi anni, ad esempio i ragazzi di oggi non usano più di tanto Facebook ma altri social.
La differenza tra generazioni rende ancora più difficile cercare di controllare come la tecnologia impatta sulle giovani menti.
Sarebbe bene iniziare a considerare il digitale in quanto luogo non fisico dove però le persone risiedono come in un luogo fisico.
Ipnosi da schermo
L’ipnosi classica si ottiene fissando l’attenzione in un punto: lo schermo del computer che cattura l’attenzione e fonde i pensieri con esso. Non si tratta però solo di fissare l’attenzione, si tratta anche di concentrare tutto il mondo su un piccolo particolare percettivo.
Osservando un bambino piccolo davanti ad uno schermo si può forse meglio comprendere questo fenomeno: il bimbo, agitatissimo fino a pochi istanti prima, è completamente attratto dalle immagini virtuali. Non a caso quali i cellulari sono gli oggetti che oggi ricercano di più i bambini.
La televisione provoca gli stessi effetti, la differenza sostanziale è che essa si trova solo in casa o in luoghi adibiti per guardarla, il cellulare è nella tasca di tutti.
La comunicazione fino a qualche tempo fa era unidirezionale, questo impediva alle persone di coinvolgersi troppo, ora sensazione di controllo può dare l’idea di essere maggiormente padrone dei propri impulsi.
Le relazioni virtuali sono vere
Anche se è “virtuale” la relazione mentale che si ha con i propri contatti è vera e può dare da pensare come una relazione dal vivo, anche se fossero dei semplici contatti virtuali di persone mai incontrate dal vivo.
Il fatto di avere meno informazioni, tutta la parte visiva della comunicazione, potrebbe peggiorare le cose: costringe le due persone a basarsi sulle proprie idee.
Rischi di salute
Ecco i danni fisici che porta l’uso della tecnologia: computer, cellulari, tablet e altri apparecchi elettronici.
1) Dolori fisici: mal di schiena, mal di testa, dolori al collo, bruciore agli occhi, tensioni muscolari.
2) Disturbi mentali: dipendenza da servizi o dispositivi, ansia, depressione, disturbi della personalità.
3) Rischi generali di salute: sindrome metabolica, obesità, rischi cardiaci, insonnia, degenerazione muscolare.
4) Problemi relazionali: isolamento sociale, perdita di empatia, stress e gelosia nel rapporto di coppia, problematiche sessuali.
5) Sofferenze personali: difficoltà d’apprendimento, stress e spossatezza, pensieri incessanti, distrazione continua.
6) Difficoltà lavorative: calo della produttività, insoddisfazione sul lavoro, diminuzione di attenzione e precisione, aumento dei livelli di stress e rischi correlati.
I vantaggi
Non bisogna ignorare i grandi vantaggi della tecnologia, bisogna invece iniziare ad essere più consapevoli del fatto che questa può generare danni anche gravi: anche se il fuoco è stato scoperto oltre milioni di anni fa, i pompieri e le guardie forestali continuano a tenerlo sotto controllo.