Dal 2018 potremo dire addio alle monete da 1 e 2 centesimi. La commissione Bilancio della Camera ha dato il via libera, dal primo gennaio 2018, alla sospensione del conio per queste monete.
Questo è ciò che prevede l’emendamento Boccadutri, emendamento proposto dal Pd e contenuto nella legge di conversione del decreto 50/2017, in cui specifica che il risparmio dovuto dalla sospensione delle monete verrà destinato al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato. Tale riformulazione dell’emendamento, detta anche “manovrina”, allenterebbe i criteri per le agevolazioni fiscali alle imprese.
“Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro il primo settembre 2017”, continua il testo, “si stabiliscono le modalità attraverso cui i pagamenti effettuati in contanti sono arrotondati nel periodo di sospensione”: questo è quanto detto nell’emendamento proposto dal Pd.
Cosa cambierà per il consumatore?
I prezzi verranno arrotondati per eccesso o per difetto al multiplo di 5 centesimi più vicino. Quindi 0,1 e 0,2 centesimi verranno arrotondati a zero (per eccesso), mentre 0,3 e 0,4 a 5 centesimi (per eccesso), come 0,6 e 0,7 centesimi (per difetto). Invece 0,8 e 0,9 verranno arrotondati a 10 centesimi (per eccesso).
I prezzi dunque cambieranno, ma solo per i pagamenti in contanti. Per ciò che concerne il pagamento con carta di credito, prepagata o bancomat il costo rimane invariato. Inoltre l’arrotondamento riguarderà il prezzo complessivo e non il singolo prezzo. L’arrotondamento, se non ben regolamentato, potrebbe creare un vuoto legislativo che porterebbe alla personalizzazione, da parte dei venditori dell’arrotondamento. Il calcolo sopra descritto non è specificato in nessuna norma, dunque ci potrebbe essere la probabilità di un incremento dei prezzi da parte dei venditori che applicheranno, solo in un secondo momento, l’arrotondamento.
Un altro fattore è il risparmio nella produzione di tali monetine che annualmente ammonta a venti milioni di euro. Questo risparmio, più che positivo, verrà utilizzato per l’ammortamento dei titoli di Stato. Forse come misura di risparmio e sicurezza, la sospensione delle monete da 1 e 2 centesimi sembra essere decisamente restrittiva rispetto alle reali conseguenze che i contanti portano con sè.
Tale sospensione potrebbe essere un primo passo verso l’attivazione della moneta elettronica, già presente all’estero, in molti paesi europei. La moneta elettronica, non solo abolirebbe i costi di creazione di banconote e monete, ma ridurrebbe il rischio di circolazione di banconote false, dall’evasione fiscale e da furti di contante e renderebbe le persone meno soggette a rapine di ordine monetario.