E’ capitato a tutti, prima o poi nella vita, di noleggiare una vettura per esigenze di lavoro o per svago. Durante l’utilizzo del mezzo noleggiato può accadere che questo venga sanzionato per trasgressioni al codice della strada, come divieti di sosta o eccessi di velocità.
Come noto, molte infrazioni comportano l’applicazione di una sanzione sia pecuniaria, che di decurtamento di punti sulla patente.
Proprietaria del veicolo è la società di noleggio che perciò, quando riceve la notifica di un verbale, si trova costretta a gestire il relativo pagamento e le eventuali comunicazioni alle autorità competenti del nominativo del conducente, come previsto dall’art. 196 del codice della strada.
Come si comportano le società noleggiatrici in queste situazioni?
Si tratta di un’attività sicuramente fastidiosa ed onerosa per tali società ma che, talvolta, degenera nell’addebito di somme anche rilevanti (sino a 90 euro oltre iva) a titolo di “addebito amministrativo”, previsto da apposite clausole del contratto di noleggio.
Queste clausole, che non possono che ritenersi vessatorie, sono presenti in diversi contratti di noleggio ma sono chiaramente illegittime se, pur a fronte di un’attività dell’autonoleggio, determinano però un indebito arricchimento per la società di noleggio.
E’ giusta questa prassi? Se lo è chiesto recentemente l’Onorevole Simone Baldelli, deputato molto vicino ai diritti dei consumatori, di recente premiato da Rete Consumatori Italia proprio per il suo impegno a favore dei consumatori, con un’interrogazione presentata al Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 12 dicembre, ancora in attesa di risposta.
Si tratta di uno spunto sicuramente interessante e preghiamo chi avesse subito ingiustificati addebiti di questo genere di segnalarlo alla Casa del Consumatore ed all’Autorità Antitrust.