Abbiamo parlato ieri di olio e della norma in questi giorni al varo del Parlamento che vuol depenalizzare la messa in commercio di oli contraffatti, riducendo anche le multe per i taroccatori. Insomma un invito a nozze per chi vuole fregarci vendendo oli di qualità inferiore a quella pubblicizzata in etichetta.
E allora come evitare l’imbroglio? Poche e semplici regole grazie alle quali proprio chi va a fare la spesa potrà provare a riconoscere i prodotti di qualità e il Made in Italy, quello vero!
Leggi l’etichetta: su questa, infatti, è obbligatoria l’indicazione della provenienza geografica delle olive. La denominazione di origine DOP, per esempio, indica che l’olio è stato ottenuto al 100% da olive italiane.
Preferisci bottiglie scure: garantiscono una migliore conservazione dell’olio. Nonostante l’aura di genuinità, l’olio non filtrato risulta in realtà meno stabile. Quello filtrato, al contrario, garantisce che la qualità del prodotto duri più a lungo.
Controlla il prezzo: Un buon olio extravergine di oliva italiano costa tra i 10 e i 15 euro a bottiglia, e certamente non scende mai sotto i 7 euro. Un olio venduto al di sotto di questa cifra, o non è vero extravergine di oliva italiano oppure è fatto con olive comunitarie, non coltivate in Italia.
Scegli la giusta annata: l’Italia è il secondo produttore in Europa di olio dopo la Spagna, ma è anche il primo importatore di oli di oliva e sansa, che spesso vengono mescolati con quelli nostrani e venduti per italiani. Il 2014 è stato un anno drammatico per la coltivazione delle olive, quindi questa annata va preferibilmente evitata perchè è quella maggiormente soggetta a “miscele”, al contrario del 2015, anno durante il quale la produzione è di nuovo aumentata.