Negli ultimi anni, complice anche la crisi, si è assistito ad un innalzamento dell’attenzione dei cittadini, oggi maggiormente informati e mediamente meno ricchi, ai problemi legati al mondo del credito bancario e ai casi di anatocismo ed usura su conti correnti, mutui, finanziamenti, carte revolving, ecc.
Ognuno di noi potrebbe essere infatti, personalmente o con la propria azienda, inconsapevole vittima di usura ed aver diritto al rimborso di migliaia di euro ingiustamente pagati.
Vediamo perché e cosa fare per riavere il mal tolto.
La Corte di Cassazione, con una sentenza che risale ad un anno fa e sta cominciando a produrre i suoi effetti (parliamo della n. 350 del gennaio 2013), ha stabilito che, per verificare lo sforamento del tasso soglia usurario da parte delle banche, si deve contare anche il tasso di interesse di mora previsto dal contratto. Uno scossone al mondo bancario, che espone al rischio usura migliaia di contratti con consumatori ed imprese.
Il tasso di mora (cioè il tasso che si applica in caso di ritardi nel pagamento delle rate di un mutuo, ad esempio), secondo la Cassazione va quindi aggiunto, come dato da inserire nel calcolo per verificare la presenza di usura, a tutte le voci di spesa che vengono richieste dalle banche nelle operazioni di finanziamento collegate ai conti correnti (aperture di credito, sbf, mutui, ecc…), come gli interessi composti (anatocismo), gli interessi “uso piazza” (ultralegali), le “valute”, le “commissioni massimo scoperto” (o simili diciture), le spese di istruttoria e di assicurazione (nel caso di mutuo) e ogni altra commissione di svariata natura.
Conseguenza tangibile di questo cambio di rotta è la maggior facilità di incappare, in casi di finanziamento bancario e non (si pensi anche alle finanziarie e alle società di riscossione), nel superamento del tasso soglia usurario, con conseguente possibilità per privati ed imprese di ottenere la restituzione (anche integrale) degli interessi illecitamente pagati sul capitale finanziato.
Il fenomeno è stato anche oggetto di trasmissioni televisive quali “Le Iene e Presa diretta, che hanno avuto un’indubbia funzione divulgativa ed informativa in merito ad un problema che affligge famiglie e pmi italiane.
Per verificare se si avete diritto a riavere gli interessi pagati (facilmente migliaia e migliaia di euro), potete utilizzare il nuovo servizio gratuito di verifica usura bancaria appena lanciato dal sito dirittosemplice.it.
Basta esporre il proprio caso, allegando se possibile già del materiale da esaminare, e gli esperti del sito vi consiglieranno sull’opportunità o meno di muovere contestazioni alla banca e chiedere la restituzione di quanto indebitamente pagato.
Tentar non nuoce, come si dice…