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Ci sono capitati numerosi casi di multe recapitate a casa con sanzioni per infrazioni varie (uso del cellulare, mancato rispetto dello stop, ecc.) con la dicitura (ricorrente) “contestazione omessa poiché l’Agente accertatore era impossibilitato a fermare il veicolo in quanto in abiti civili” o simili motivazioni per la mancata contestazione al trasgressore.
Ebbene, motivazioni del genere sono del tutto illegittime e l’accoglimento dei ricorsi presentati in Prefettura e al Giudice di Pace lo conferma.
Ciò in quanto l’art. 384 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada ammette la mancata contestazione immediata solo nei casi di “impossibilità materiale” (esempio: l’agente si trova su un bus in transito, il trasgressore corre veloce in macchina, ecc.): se l’agente non riferisce di alcuno di tali impedimenti oggettivi, la mancata contestazione non è giustificata dal solo “trovarsi in abiti civili” o simili giustificazioni non oggettive, e perciò il verbale è invalido perché è stato impedito al trasgressore di esercitare il suo diritto di difesa.
Nei casi in cui il trasgressore sia invece fermato dall’agente in borghese, ai sensi dell’art. 24 Regolamento di esecuzione al Codice della Strada, l’agente può contestare le violazioni, ma deve intimare l’alt ed esibire il tesserino. Inoltre, l’agente può agire in abiti civili solo ove ciò sia strettamente necessario per l’espletamento del servizio e venga autorizzato. Quindi o c’è una stretta necessità ed una specifica autorizzazione, oppure l’agente in abiti civili non può fare multe.
Se ricevete verbali fatti da agenti in abiti civili, fate attenzione perché molto probabilmente si possono opporre. Da parte loro, speriamo che i vigili la smettano di fare multe in casi in cui la legge non glielo consentirebbe.