Il mondo dell’e-commerce e dei pagamenti, se avete seguito i nostri articoli delle scorse settimane, non ha più alcun segreto per voi: vi sapete districare alla perfezione fra i siti più sicuri per acquistare online e avete ormai scelto il metodo di pagamento che più si confà alle vostre esigenze e possibilità. In questo insieme di novità, vogliamo ancora una volta rassicurarvi: non solo il Blog del Consumatore è della vostra parte, anche la legge garantisce tutte le vostre attività.
Difatti, da poco più di sei mesi, il Consiglio dei Ministri del nostro Paese ha recepito la direttiva dell’Unione europea sui servizi di pagamento nel mercato interno, chiamata PSD2 – Payment Services Directive e ha adeguato la nostra normativa interna al regolamento Ue relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carta, proprio al fine di garantire ai consumatori maggiore trasparenza e tutele, nonché permettere concorrenza ed integrazione all’interno del mercato delle carte di pagamento.
In che modo accade tutto ciò? Anzitutto, è stato fissato un limite alle commissioni interbancarie applicate ai pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento: esse non possono essere superiori allo 0,2% o 0,3% del valore dell’operazione stessa, dunque gli acquirenti non potranno essere “caricati” di costi ulteriori oltre a questi.
Quanto appena detto non vale anche per i pagamenti di importi fino ad € 5,00: difatti le commissioni per tali cifra risultano ancora più ridotte, al fine di assicurare e promuovere l’utilizzo delle carte anche per cifre molto basse ed evitare che i negozianti si rifiutino di accettare un metodo di pagamento diverso dal denaro contante per quanto riguarda gli acquisti di ridotta entità.
Infine, per quanto riguarda tutti i temuti costi aggiuntivi, viene confermato il divieto di applicare un surcharge, e quindi un sovrapprezzo, per l’utilizzo di un determinato strumento di pagamento piuttosto che di un altro.
Un altro grande timore diffuso è che la propria carta od il proprio conto vengano utilizzati in modo indebito da persone non autorizzate, sia in seguito al più classico dei furti sia attraverso sofisticati sistemi di clonazione: anche in questo caso la nuova normativa protegge il consumatore, riducendo da 150 a 50 euro la franchigia massima a carico dello stesso. Conseguentemente, qualora si verificasse uno degli sfortunati casi sopra esposti, a prescindere dall’importo indebitamenti addebitatovi sarete ritenuti responsabili per la cifra, abbastanza irrisoria, di € 50,00.
L’unico orientamento controcorrente riguarda una recentissima sentenza del Consiglio di Stato, che ha bocciato le multe per esercenti, professionisti e negozianti che non accettino i pagamenti con carta di credito e bancomat: allo stesso tempo, alla luce di quanto sopra citato, un simile rifiuto verrà sempre meno opposto al consumatore, proprio gli stessi soggetti venditori non ne trarrebbero alcun beneficio.
Cosa pensate di questo aggiornamento di normativa? Ritenete che, finalmente, anche l’Italia sia allineata al resto del mondo o che vi siano ancora passi da compiere? Avete suggerimenti, proposte o richieste a riguardo? Vi è mai capitato di sentirvi rifiutare un pagamento? Condividete le vostre esperienze su ShoppingVerify, l’unico sito di recensioni sugli acquisti online gestito dall’ associazione nazionale di consumatori “Casa del Consumatore”.
Questo articolo è stato realizzato nell’ambito del progetto Consumatore.net – opportunità e rischio online – focus pagamenti sicuri, finanziato nell’ambito del Programma Generale di intervento della Regione Lombardia con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico – ripartizione 2015.