Tonno fresco: rilevato un livello di istamina molto alto

Tonno obeso spacciato per pinne gialle: decongelato e in un caso addirittura con istamina in quantità elevate. Questo è ciò che è emerso dall’inchiesta di Altroconsumo sui filetti di tonno fresco acquistati in ristoranti, pescherie e al supermercato. Grazie a questo articolo è possibile saperne di più.
Sono stati analizzati 36 campioni di tonno fresco acquistati in supermercati, pescherie e ristoranti. In una pescheria non soltanto è stato venduto un prodotto per l’altro, ma il filetto acquistato aveva un valore di istamina altissimo. Quel trancio di tonno, se fosse stato consumato (crudo o cotto), avrebbe potuto causare un’intossicazione chiamata sindrome sgombroide. Essa si manifesta con sintomi simili a quelli di un’allergia, è dovuta proprio al consumo di pesci che hanno sviluppato alti livelli di istamina: una sostanza tossica dovuta alla degradazione delle loro carni.
Le analisi condotte hanno rivelato inoltre la possibilità che da qualche parte nella filiera del tonno fresco siano stati utilizzati illegalmente con nitrati e nitriti, additivi alimentari in grado di prolungare in modo artificiale la colorazione rossa tipica del pesce in questione. Stati trovati nitrati o nitriti in una quantità tale che non può trattarsi di una casualità: si tratta molto probabilmente di una modifica volontaria del prodotto in modo artificiale.

È bene ricordare il recente scandalo del tonno spagnolo con alti livelli di istamina che, nel 2017, ha causato casi di sindrome sgombroide in tutta Europa. Alcuni casi in Italia: è stato necessario l’intervento delle autorità sanitarie. Dopo aver eseguito una serie di indagini sull’origine del prodotto, le autorità spagnole hanno sospettato che questi filetti fossero stati trattati illegalmente con nitrati e nitriti in grado di prolungare la loro naturale colorazione rossa, a discapito della loro freschezza.

Il problema è attuale
Le analisi condotte confermano che il problema, nonostante non sia tanto diffuso, è ancora presente. Il caso del filetto con il tenore di istamina molto alto dimostra che questo problema può ancora sfuggire e che non bisogna mai abbassare la guardia sui controlli, essendo questa sostanza impercettibile agli occhi del consumatore.

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