Da oggi nuove regole privacy: davvero i nostri dati saranno più protetti?

Dal oggi il General Data Protection Regulation (GDPR) rafforza la protezione dei nostri dati personali e i poteri delle autorità per perseguire le aziende che infrangeranno la legge.

Il GDPR si applica a tutti gli oltre 500 milioni di consumatori UE e protegge la loro privacy indipendentemente da dove siano locate le società che gestiscono i loro dati. Realizza l’obiettivo dell’UE di proteggere i diritti fondamentali dei suoi cittadini – uno sforzo fortemente necessario visto l’aumentare delle fughe di dati e dei comportamenti inadeguati delle compagnie che li gestiscono– e pone le basi per modelli di business più privacy-friendly.

Ma le nuove regole saranno davvero rispettate, soprattutto dai “colossi dei dati”?

Il GDPR deve ridare ai consumatori il controllo dei propri dati. Per esempio, le aziende devono da oggi garantire ai propri clienti una più chiara scelta nel momento della richiesta del consenso del trattamento dei loro dati personali. Questo ha imposto alle aziende di rivedere i loro modelli di business, specialmente per quelle aziende che richiedono di fornire obbligatoriamente i propri dati personali per l’accesso ai propri servizi.

Monique Goyens, direttrice generale del BEUC (l’Organizzazione Europea dei consumatori) ha commentato: “ I consumatori sono persone, non prodotti. Il GDPR è la risposta europea alla sfida per la privacy in una società digitalizzata. E’ un cambio di rotta. I consumatori devono sfruttare i loro diritti e porre dei chiari limiti all’uso dei propri dati personali. Tutte le aziende devono prendere seriamente la regolamentazione del GDPR. Non solo per la possibilità di essere sanzionate, ma anche perché ciò è la risposta alle aspettative degli utenti, che hanno davvero a cuore la loro privacy. Le compagnie devono allineare le loro tecnologie e i loro servizi ai diritti fondamentali delle persone”.

Il GDPR garantisce alle autorità nazionali di protezione dati effettivi poteri di verifica che le aziende seguano le regole stabilite. Hanno la grande responsabilità di sorvegliare che il GDPR abbia successo.

L’unico grande rammarico”, ha commentato Giovanni Ferrari, presidente di Casa del Consumatore e membro del Beuc “è che alle PMI non siano stati ad oggi offerti strumenti semplici per attuare le nuove regole, che sono contenute in oltre 100 pagine di regole difficili da comprendere e attuare senza dover ricorrere a consulenti specializzati, nodo che rischia di vanificare il reale impatto della nuova privacy. Speriamo che la GDPR non diventi una farsa come l’odiosa finestra dei cookies che ha l’unico effetto di infastidirci durante la navigazione in internet”.

Insomma, da oggi prestiamo per primi noi maggior attenzione ai consensi che diamo e pretendiamo maggior rispetto dei nostri diritti!