Leasing immobiliare: l’alternativa al mutuo per comprare la prima casa

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Tra le novità introdotte dalla legge di stabilità del 2016, una delle più rilevanti per le famiglie è il leasing immobiliare abitativo.

Per incentivare il ricorso a questo nuovo strumento sono state previste anche delle agevolazioni fiscali, che potrebbero rendere ancor più appetibile questa nuova forma di finanziamento.

Vediamo allora di che cosa si tratta.

Il leasing immobiliare è un’operazione di finanziamento che consente alle famiglie di
ottenere l’utilizzo di un immobile e di decidere, in un secondo momento, se acquistarne la proprietà, pagando nel frattempo un canone.

Ha perciò la finalità di agevolare l’acquisto della prima casa attraverso l’utilizzo dello strumento della locazione finanziaria (nome italiano del leasing) quale innovativa modalità di finanziamento rispetto al solito mutuo.

Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, i destinatari del leasing immobiliare abitativo potrebbero essere 200mila giovani under 35 e 830mila over 35, con un reddito lordo inferiore a 55.000 euro e senza casa di proprietà.

 

Come funziona

La società di leasing (detta concedente) acquista la casa scelta del cliente (detto utilizzatore) e poi la mette a sua disposizione per un determinato periodo di tempo, a fronte del pagamento di un canone periodico.
Alla scadenza del contratto l’utilizzatore è libero di acquistarne la proprietà del bene al prezzo già prestabilito, di decidere ossia se procedere o meno all’acquisto.
Questa facoltà è detta opzione riscatto. Se l’opzione non viene esercitata, la proprietà del bene resterà invece in capo alla società di leasing.

Vi è un’importante tutela a favore dell’utilizzatore: può essere chiesta la sospensione del contratto di leasing immobiliare abitativo (e quindi del pagamento dei relativi canoni) per un periodo non superiore ad un anno in casi di difficoltà finanziarie, come ad esempio in caso di perdita del lavoro. La sospensione però può essere chiesta solo una volta.

 

Il leasing immobiliare abitativo e gli altri strumenti simili

Il leasing immobiliare non va confuso con altri strumenti di cui già disponiamo, come il mutuo, il rent to buy, l’affitto e la vendita con riserva di proprietà.

Va differenziato dal mutuo, che consiste nella messa a disposizione di una somma di denaro per l’acquisto dell’immobile garantito da ipoteca. Con il leasing immobiliare invece ciò che è messo a disposizione dell’utilizzatore è l’immobile e non il denaro.

È diverso altresì dal rent to buy in cui il bene è concesso in godimento all’inquilino dal proprietario dello stesso, il leasing invece è un contratto di finanziamento.

Nemmeno va confuso con la locazione (in gergo, l’affitto) in cui la proprietà del bene rimane sempre in capo al proprietario. Vi è però in comune il fatto che sia l’inquilino che l’utilizzatore ottengono la disponibilità del bene per un certo tempo a fronte del pagamento di un canone periodico.

Infine il leasing immobiliare è differente anche dalla vendita con riserva di proprietà in cui la proprietà del bene passa all’acquirente con il pagamento dell’ultima rata; qui invece il passaggio non è automatico nel momento in cui viene saldato l’ultimo canone, ma solo se l’utilizzatore decide di avvalersi della sua facoltà di acquisto pagando il prezzo di riscatto.

Con l’obiettivo di chiarire le caratteristiche fondamentali di questo strumento e le agevolazioni fiscali per chi lo sceglie, il Consiglio Nazionale del Notariato, 11 tra le principali associazioni dei consumatori e Assilea (Associazione italiana leasing), il contributo del Dipartimento delle Finanze, hanno realizzato un’apposita guida che potete leggere QUI.