In questi giorni Facebook è sotto esame della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, perché sembrerebbe che violi le norme comunitarie in materia di privacy.
Nei prossimi mesi l’organismo di giustizia europeo dovrà infatti decidere se il sistema di archiviazione e trasferimento dei dati personali utilizzato da Facebook Inc., la società americana proprietaria del social network più famoso del mondo, sia rispettosa della normativa europea in materia di trattamento dei dati personali.
Facebook infatti chiede a tutti i suoi utenti di sottoscrivere un contratto con la Facebook Ireland Ltd, una sede europea della società Facebook Inc.
La Facebook Ireland è quindi soggetta all’Autorità per la protezione dei dati personali irlandese e deve rispettare le leggi irlandesi (e comunitarie) sulla protezione dei dati personali.
Il problema è che i dati raccolti da Facebook non rimangono in Irlanda (e quindi all’interno dell’Unione Europea), ma vengono trasferiti e archiviati in server situati negli Stati Uniti, dove non è prevista una protezione significativa di questi dati.
Come denunciato da un utente Facebook austriaco all’Autorità irlandese, questo trasferimento di dati dall’Irlanda agli Stati Uniti rischia di vanificare la tutela europea della privacy, permettendo a Facebook di eludere le norme comunitarie in materia di protezione di dati personali.
L’Alta Corte irlandese, a cui ha fatto ricorso il cittadino austriaco dopo aver visto che la propria denuncia era stata respinta dall’Autorità irlandese, ha ritenuto che la questione fosse di competenza della Corte Europea di Giustizia.
Aspettiamo quindi la decisione della Corte sul dovere, da parte dell’Autorità per i dati personali, di verificare il rispetto o meno delle regole europee sulla privacy, nel momento in cui i dati personali di migliaia di utenti facebook vengano trasferiti in un altro stato.