Capita spesso che mentre si gioca con il telefono, si consulta una app o, in generale, si naviga su internet, si sfiorino inavvertitamente pubblicità on line che attivano servizi non richiesti.
Questa pratica commerciale scorretta è stata anche oggetto di un servizio delle Iene della scorsa settimana che ha mostrato come molti si siano accorti del problema solo una volta ricevuta la bolletta, notando addebiti strani per servizi di cui si ignorava l’esistenza.
È una cosa che, purtroppo, capita molto di frequente e che sfrutta il fatto che la navigazione ormai avviene prevalentemente attraverso smartphone e tablet, dotati di touch-screen, per cui è più facile cliccare su banner pubblicitari e attivare così servizi “nascosti”.
Per questo motivo, bisogna fare molta attenzione quando si naviga perché è molto frequente attivare abbonamenti di cui solo raramente viene avvisato l’utente, attraverso email o sms, mentre nella maggior parte dei casi si viene a conoscenza di tali servizi solo controllando il credito, nel caso di carte ricaricabili, o analizzando attentamente la bolletta.
Queste pratiche sono anche in contrasto con il decreto che entrerà in vigore il 14 giugno sulla trasparenza dei costi e sui diritti del consumatore, per cui è ancora più intollerabile che si utilizzino metodi di questo tipo per nascondere dei costi in bolletta.
Come fare per risolvere il problema una volta che si è caduti nella trappola?
Per richiedere la disattivazione di questi servizi, prima di tutto rivolgiti ai call center dei gestori e, a seguito della telefonata, invia un reclamo scritto, con cui ribadisci la volontà di disattivare i servizi e con cui puoi chiedere anche il rimborso delle somme spese per abbonamenti non richiesti.
In caso di mancata risposta o risposta non soddisfacente, potete rivolgervi alla Casa del Consumatore per avviare le procedure di conciliazione.