Mutui prima casa: agevolazioni per i giovani precari

L’acquisto della prima casa è un passo importante verso la stabilità per tutte le giovani coppie.
Piuttosto che pagare affitti alti, meglio “accollarsi” un muto e diventare proprietari della propria abitazione.
Purtroppo, però, ottenere un finanziamento non è sempre facile, specialmente per chi non ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Gli istituti di credito, ancora legati all’idea del posto fisso, richiedono spesso requisiti e garanzie che portano ad escludere i giovani precari.
Ebbene, il mondo del lavoro è cambiato: orma la flessibilità è diventata la regola. Di questa realtà dovrebbero prendere atto anche le banche e, di conseguenza, adeguare le loro pretese per l’erogazione di finanziamenti alle giovani generazioni.

Un piccolo passo in avanti è stato fatto: da questo mese, infatti, è attivo il Fondo di garanzia per l’accesso ai mutui per l’acquisto dell’abitazione principale, istituito grazie all’intesa tra Ministero della Gioventù e ABI (Associazione Bancaria Italiana) e gestito dalla Consap S.p.A.

Lo scopo del Fondo (che ha una dotazione di 50 milioni di euro) è quello di consentire alle giovani coppie con un reddito sufficiente ma di natura precaria di ottenere un mutuo per l’acquisto della prima casa.

Come funziona il Fondo?
Offre le garanzie necessarie per consentire alle famiglie “precarie” di ottenere un mutuo prima casa.
In sostanza, lo Stato garantisce il 50% della quota capitale del mutuo fino ad un massimo di copertura di 75 mila euro.

Chi può beneficiarne?
Giovani coppie coniugate (con o senza figli) o nuclei familiari anche mono genitoriali con figli minori. L’importante è che tutti i richiedenti abbiano meno di 35 anni ed il loro reddito ISEE complessivo non superi i 35 mila euro dei quali almeno la metà derivi da contratto di lavoro a tempo determinato o da contratto di lavoro atipico.
Inoltre, nessuno dei richiedenti deve essere già proprietario di altri immobili ad uso abitativo, ad eccezione di quelli eventualmente ereditati.

Quali caratteristiche deve avere l’immobile?
Deve essere adibito ad abitazione principale ed avere una superficie massima di 90 metri quadrati.
Non deve trattarsi di un immobile di lusso: sono escluse le categorie catastali A1 (case signorili), A8 (ville) e A9 (castelli).

Quali caratteristiche deve avere il finanziamento?
Deve trattarsi di mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale il cui ammontare non superi i 200 mila euro.
Tasso applicato e condizioni del mutuo sono stabiliti dalle banche le quali, però, devono rispettare i parametri previsti dall’accordo. In particolare:
– non possono chiedere garanzie ulteriori rispetto a quella fornita dallo Stato e all’ipoteca sulla casa;
– per i mutui a tasso variabile è previsto un tasso massimo pari a Euribor + 150 punti base se la durata del finanziamento è superiore a 20 anni; pari a Euribor + 120 punti base se la durata è inferiore a 20 anni;
– per i mutui a tasso fisso il tasso massimo previsto è pari a I.R.S. + 150 punti base (mutui di durata superiore a 20 anni) e I.R.S. + 120 punti base (mutui di durata inferiore).

Per saperne di più, visitate il sito dedicato all’iniziativa: www.diamoglifuturo.it/fondo-casa