I negozi a tempo sono ormai una realtà molto diffusa: si sa quando aprono, ma non sempre si sa quando chiudono, comunque piuttosto presto.
Si chiamano anche temporary shops o pop-up stores e sono l’esatto contrario del negoziante permanente e di fiducia.
Questa nuova formula commerciale viene spesso utilizzata dalle grandi aziende per promuovere e pubblicizzare le loro ultime novità o i loro prodotti “stagionali” specialmente in zone particolarmente trafficate delle grandi città (es. stazioni ferroviarie) oppure in occasione di eventi importanti come fiere e saloni.
Perchè vendere occhiali da sole, ombrelli o gelati tutto l’anno, quando si tratta di prodotti che registrano un picco di vendite in una determinata stagione?
È molto più conveniente per i negozianti che hanno a disposizione uno spazio commerciale non troppo grande (al di sotto dei 250 mq) utilizzarlo al meglio alternando di mese in mese, se non addirittura di settimana in settimana, gli articoli più disparati e più in voga a seconda del momento. Questa è appunto la filosofia dei negozi a tempo: promuovere e pubblicizzare, alternando le borse al caffè, gli elettrodomestici ai profumi, i libri ai cioccolatini, ecc.
Se la convenienza è evidente per i negozianti, lo è però molto meno per i consumatori che rischiano di perdere o comunque di vedere notevolmente ridotti i loro diritti e le garanzie previste dalla legge. Continua a leggere